L'àvetra notte 'Ntonie di Fanelle
s'arisbijà sentenne nu remùre.
Smuvì la cocce, e tra lu chiare e scure,
vidì nu latre 'nche nu scarapelle,
che jave sbuscichènne le vedelle
dentr'a li stipe e pe' le tiratùre.
"Nu latre? Chi sarà 'stu puverelle!…",
pinzà. Po' 'nche lu tone cchiù sicure:
"Gioie di zi' -je fece- giuvinotte,
ti pozza benedire la Madonne!
'N ci trove manche sale i' di jurne:
che pu' truvà' mo signurì di notte?"
S'ariccuccià la cupertòle atturne
e 'n santa pace aripijà lu sonne…
(Modesto Della Porta)
lunedì 14 maggio 2007
venerdì 11 maggio 2007
mercoledì 9 maggio 2007
Dr. Speranza Relleva - 1875 - in difesa dei vini Abruzzesi
Quando mi venne il ticchio di gettare sulla carta poche parole in risposta al Programma Enologico, dettato dal R. Istituto d’Incoraggiamento di Napoli, ben prevedeva, conoscendo a pieno le condizioni delle cose, dei luoghi e dei tempi, che aprivasi largo campo a viva e, forse, amara polemica. Gli errori che portano 1’aureola della cattedre sono sempre dannosi ed oppressivi ; ed ora che la mia scrittura invocò il giudizio del pubblico competente (V. il Messaggìero Abruzzese ) sarebbe indecoroso il silenzio a fronte del giudizio del R. Istituto d' incoraggiamento sulla memoria del motto Vinum Spes Italiae.
Non ho aspirazioni personali, sono Abruzzese; vecchio, testereccio fino a dimostrazione contraria, sento e starò fermo nel diritto di sostenere le mie idee, i miei principii, qualunque siano, che da quattro lustri ho proclamato, e lo farò con parola libera, senza restrizione o riguardi , professando sempre il più sincero rispetto a tutti, e mirando solo al trionfo delle Scienza Enologica, ed al progresso dell' industria.
....A destra dell' Aterno, prima di scendere nel piano di Solmona, trovasi la valle Subequana; piccola se si vuole , ma in condizione favorevole alla coltura della vite. La vigna vedesi nelle colline , nel pendio dei monti e, senza contrasto, molto ben piantata, educata e coltivata. Potata a speroni, tenuta bassa con sostegni morti o senza sostegno e generalmente senz' altra coltura, produce buon mosto , che non si trova mai del peso minore di 1060. Le vigne sono annualmente rinnovate, dando la preferenza alle viti ad uve nere, e tra le bianche al Campolese, alla malvasia. Il prodotto supera il necessario pel consumo ed i vini tanto cotti, quanto crudi sono ricercati nel piccolo commercio perché reggono al trasporto, sono robusti e di buon sapore, e si noti che i montanari aggiungono dell'acqua ai vini cotti fin nella cantina. In questa valle Subequana echeggiano da 49 anni i principii enologici che , portati in atto, han provato all’evidenza ed in fatti i risultati sicuri della Scienza attuata. Tutti i vini bianchi, preparati con miglioramento razionale, divengono spumanti, non coll’interrompere la fermentazione e chiudere il mosto vino in bottiglia , come si usa scioccamente altrove , ma col procedimento scientifico di Francois, o col metodo del ritorno a zero. Quivi fu pure cercata la preparazione razionale dei vini di lusso per riprodurre i vini tipi che figurano nel gran commercio, ed il risultato non fu soddisfacente, come direbbesi alla moda, ma regolare e forse, in quanto all'aroma o profumo, superiori al tipo imitato, come venne da competenti conoscitori avvertito. Né voglia rimproverarsi di perder tempo nell' imitazione poiché questa non esiste a riguardo della scienza, e poi, senza tenere innanzi gli insegnamenti, i procedimenti da altri tenuti, come osserva lo Zimmermann, non vi può essere vero progresso. Quanto disse è ben noto negli Abruzzi e fuori. ...
giovedì 3 maggio 2007
1° maggio - festa del lavoro
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