sabato 31 ottobre 2009

Un percorso fatto di condivisione... e molto c’è ancora da fare, è solo l’inizio.

31 ottobre 2009 INAUGURAZIONE delle CASEMATTE : ed è bene sia festa!

I vecchi dicevano: chi fa da se fa per tre!

In uno dei primi incontri al 3e32, a un giovane proveniente dall'Irpinia che sosteneva che dallo Stato avremmo avuto solo problemi, risposi che forse stavolta si poteva sperare in qualcosa di diverso,  ma a giudicare dalle polemiche in atto, ero io che sottovalutavo l'inevitabile banalità del male.

Che si ripropone anche sotto le migliori intenzioni: "fabbricando case ci si sente più veloci e più leggeri,
  ti guadagni l’aldilà e puoi morire in odore di santità
" recitava anni fa una canzone di Rino Gaetano, ora che abbiamo "gli occhi già impastati di cemento e traffico" ci rendiamo conto che ciò non serve a dare "serenità", come pure va ancora sostenendo Bertolaso nelle interviste, che si arriva anche a vedere nella Protezione Civile un "nemico". Non ho mai pensato che lo Stato sia nemico, ma sta di fatto che pone in essere strategie di spesa, e di comportamento, che, insieme alle cose buone, messe in bella evidenza, producono tanta sofferenza inutile, sottaciuta e poi negata. Ma la difesa ad oltranza di errori evidenti non aiuta, l'autoritarismo , poi , peggiora il tutto.

Per ricostruire noi non abbiamo bisogno di conflittualità, ma di condivisione e partecipazione, e ben venga chi riesce a rendersene conto.

Per questo siamo contenti della festa di oggi

... Il lavoro che ha permesso l’apertura delle CASEMATTE è stata un’occasione incredibile per sperimentare le proprie capacità, confrontarsi con gli altri, imparare nuove pratiche oltre la forte separazione del lavoro e dei saperi che normalmente vige nella società.L’intero comprensorio di Collemaggio è un luogo che naturalmente dovrebbe essere destinato ai luoghi di aggregazione e partecipazione della cittadinanza. E’ quello che la Legge Obiettivo del ‘90 prevede tramite la rivalutazione sociale e strutturale degli stabili dell’ex Ospedale Psichiatrico, praticando modalità inclusive con gli utenti del servizio di igiene mentale. Noi vogliamo che questa legge si applichi. ...

Quello che serve a L'Aquila, oggi, sono proprio luoghi di aggregazione, magari messi meglio, di cui si possa far carico l'intera collettività o anche la Protezione Civile, se ci tiene a perseguire una utilità certa, oltre alla gloria, sempre incerta!

... Chiunque partecipando può contribuire al suo sviluppo. Questo non è insomma un esercizio commerciale ma un laboratorio di ricostruzione anche sociale. E molto c’è ancora da fare, è solo l’inizio. E’ senza padroni che si ricostruisce una città...

Speriamo bene !

 




lunedì 19 ottobre 2009

CIFRE dopo 6 mesi: seimila sfollati sotto le tende

OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA

Questa è l'intestazione di un comunicato dei comitati aquilani,che a sei mesi dal terremoto del 6 aprile si appella al popolo italiano per chiedere aiuto: roulotte, camper o container, stufe

testualmente .... "Oggi (18 ottobre 2009 , a sei mesi dal sisma) invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.

E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli." .....

Riportiamo di seguito il comunicato: la situazione non è per niente tranquilla, nè semplice è rendersene conto anche guardando di persona: sono tanti campi, tante situazioni ; qualche numero, per chi avesse voglia o legittima necessità di capire meglio, in un post dal titolo eloquente  CIFRE    http://miskappa.blogspot.com/2009/10/cifre.html

Difficile trovare qualche accenno nel sito della Protezione Civile
Qui va sempre tutto maledettamente bene...
Tremenda l'ipocrisia delle nostre istituzioni: hanno bisogno solo di scene belle, sul freddo e sulle disgrazie altrui meglio chiudere un occhio. No comment è adesso la loro regola : per gli aquilani è la legge del Menga!
Se almeno ci fosse servito a capire che dobbiamo fare da soli, chiamare i nostri rappresentanti e pretendere di risolvere le cose a livello locale senza aspettarci nulla dal governo o dallo
sfarzesco G8 2009.
Tutto il movimento di quei giorni è servito solo a farci perdere altro tempo: sarebbe il caso di far presente anche ai grandi della terra e non solo in Italia qual'è la reale nostra situazione oggi, sarebbe il caso di evidenziarlo agli attori e alle attrici di quella farsa, e non certo per colpevolizzarli.
In fondo è abbastanza normale che "Passata la festa, gabbato lo Santo", meno normale dovrebbe essere per Berlusconi & co sfruttare impunemente la buona fede e la sofferenza degli altri.


OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA


Facciamo appello a tutti coloro che in Italia hanno dimostrato sensibilità a quanto qui è successo e continua ad accadere.

A chi ha mantenuta alta l’attenzione sul dramma che ha colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma.

Oggi, il 18 di ottobre, all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere spietato.

Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende.

Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P.

La maggior parte degli aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare. Ora, con lo smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili.

Noi, definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla ricostruzione della nostra città.

Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più sopravvivere.

Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce, servizi.

Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà.

Gli enti locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni.

Oggi invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.

E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli.

Per questo vi chiediamo di organizzare dei presidi nelle piazze delle città italiane per SABATO 24 OTTOBRE portando nel cuore delle vostre città delle tende per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma.

Un altra emergenza è cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle delle popolazioni colpite.

Alcuni abitanti delle tendopoli sotto zero

Per donazioni e contatti:

emergenzaottobre2009@gmail.com

3391932618

3470343505



giovedì 15 ottobre 2009

il re è nudo : ma in tenda sono rimasti gli sfollati

molti giornali oggi riportano sostanzialmente che Bertolaso, per difendersi, ha scelto il contrattacco: «Ma siamo in condizioni di chiuderle tutte. Contemporaneamente si è però messo in moto un passa parola di irriducibili che stanno facendo circolare un messaggio: non bisogna cedere ai programmi del governo. Una bella strumentalizzazione»
cedere, difendersi, contrattacco, irriducibili, strumentalizzazione..
Questo signore si sente in guerra: la guerra di chi deve obbedire alle promesse avventate del suo capo. Farebbe molto meglio ad ammettere quello che è evidente a tutti: si è trattato di una berlusconata, gli italiani e gli aquilani l'hanno capito da tempo, lui insiste nella obbedienza cieca anche nel metodo... stavolta sulle spalle degli aquilani...che sono però "persone" , non "irriducibili" (non c'è nessuno da ridurre, nessuno si sente in guerra..), persone cui è stato pubblicamente promessa una soluzione a L'Aquila entro settembre, che hanno creduto, come Bertolaso per altro, al CAPO e purtroppo hanno condizionato a quella promessa altre loro scelte, persone che hanno figli a scuola a L'Aquila, lavoro a L'Aquila, genitori anziani a L'Aquila, e che adesso sarebbero "colpevoli" di non sottostare alle volubilità e all'incoerenza ( di chi paragona,in inverno, la distanza tra Roma-Fiumicino a CasteldiSangro -L'Aquila, un diritto forse di chi comanda e lavora 24h24) e quindi da "ridurre" all'obbedienza?
Da ridurre prima ad "avversari" e poi a nemici, magari nemici del BENE, rappresentato da chi parla in questo modo.
E' un metodo che abbiamo già pesantemente subito in molte altre forme,anche questa rozzezza dell'Istituzione Protezione Civile può aver causato l'azzittimento di tanti aquilani... signori si nasce!

Anche per Cortez era inimmaginabile che, con gli Aztechi e i Maja, si trovavano al cospetto di una civiltà più avanzata, più tollerante,ove non c'era più bisogno della guerra. C'è poco da dire contro l'arroganza di chi si sente dalla parte del BENE: nella regione Maja si verificò uno degli spopolamenti più repentini della storia dell'Umanità, ma è naturalmente tutt'altra storia.
Tranquillo, Generale, nessuno vuole fare la guerra, in tanti hanno da tempo capito che non ha senso neppure parlare con i dominatori burocrati incoerenti... e non so se è un bene!

ha dda passà a nuttata!

martedì 13 ottobre 2009

Una lettera di protesta, solo una lettera...

Sta facendo il giro da giorni sulla lista 3e32...

una innocua e scontata richiesta di ammissione di responsabilità su cui non c'è troppo da sperare...
Ma poi che importanza ha: è chiaro che le responsabilità ed eventualmente i meriti sono di chi ha operato e "non operato".
Non c'è da giubilare, come fa la televisione, nè da ringraziare alcuno solo perchè ha eventualmente fatto il proprio dovere.
Giusta e sacrosanta la protesta se le cose non vanno come devono andare... e meno male che c'è sempre chi da una mano..

Questa città va lentamente prendendo coscienza dei problemi vecchi e nuovi oltre a sisma e doposisma, ma è soprattutto di quelli che sono alla immediata portata della popolazione che dovremo occuparci
senza pretendere di cambiare il mondo: è stata offerta la partecipazione, non hanno voluto capire e non certo per fini nobili!
Se le autorità locali non sono in grado di dare risposta è molto meglio che facciano, ora almeno, quello che avrebbero dovuto fare

sei mesi fa:
dimettersi.

questo il testo della lettera
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Signor Sindaco Massimo Cialente, dott. Guido Bertolaso,

con questa lettera intendiamo ribattere con chiarezza alla Vostra chiara missiva congiunta del 10 ottobre.

E' vero: comincia a fare freddo, all'Aquila ed è un bene che il Comune dell'Aquila e il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile se ne siano accorti. Proprio perché ve ne siete accorti anche Voi, l'analisi che fate della situazione delle tendopoli necessariamente da smantellare, è perfetta.

Peccato che si dimentichi una premessa: la decisione di lasciare per così tanto tempo le persone nelle tendopoli è stata presa da Voi, che avete scientemente rifiutato l'uso  di altri sistemi utilizzati per la gestione dell'emergenza dopo altri eventi sismici e che, fra l'altro, avrebbero ben risposto alle indicazioni delle integrazioni al Metodo Augustus, finalizzato ad evitare lo spostamento delle famiglie interessate da un evento calamitoso dai luoghi di abituale residenza. 

Voi, che, insieme al Governo, avete fatto credere che tutti avrebbero avuto una sistemazione entro settembre. Quando questo si è rivelato impossibile (era il mese di luglio, ma lo si sapeva da tempo), il Presidente del Consiglio dichiarò che il termine ultimo per dare un tetto a tutti sarebbe stato novembre. Nello stesso intervento, la Conferenza Stampa dell'8 luglio al G8, il Presidente del Consiglio promise anche un altro G8 "entro l'anno" sulle catastrofi naturali, all'Aquila. Altra promessa - fortunatamente, questa - disattesa. Fu proprio Lei, dott. Bertolaso, a giustificarlo in seguito, dicendo che aveva parlato sull'onda dell'entusiasmo. Mentre Lei, dott. Cialente, cominciava a chiedere i Moduli Rimovibili anche per L'Aquila. Casette su ruota, li chiamava, se lo ricorda?
Bene, oggi voi garantite a tutti quelli che hanno una Casa E e F una sistemazione entro il 31 dicembre 2009. E' forse un gioco al ribasso? 

Voi, che ora chiedete ai cittadini un ultimo sforzo e che tirate in ballo il Natale, da passare tutti assieme all'Aquila, non siete nemmeno disposti a ammettere i Vostri numerosi errori, commessi in nome di una costruzione di 19 new town che disgregheranno una volta di più un tessuto sociale già devastato.

Voi che oggi vi accorgete che fa freddo e che fate una perfetta analisi della situazione dimenticandovi di ammettere che siete stati Voi a crearla. 

Così come vi siete dimenticati di Piazza d'Armi; della ricostruzione sociale, del lavoro; delle case A, B, C che pure citate (sono stati messi in campo tutti gli strumenti necessari, sì. Ma quando è stato fatto? Vogliamo parlare dei tempi?); delle soluzioni che, in Umbria, hanno garantito una ricostruzione soddisfacente senza la perdita dell'identità territoriale. Così come vi dimenticate di dire agli aquilani cosa sarà dell'Aquila fra dieci anni. Dell'Aquila di una volta, quella prima del 6 aprile, ma anche delle sue 19 new town.

Voi che in tempo di emergenza avete preso decisioni che avranno ricaschi a lungo, lunghissimo termine e avete ignorato ogni istanza proveniente dal territorio e dalla sua gente, oggi pensate, dopo sei mesi, che possa essere sufficiente per tutti un periodo di pochi giorni per attuare il trasferimento.

Voi, con le vostre decisioni dall'alto, ancora una volta sopra la testa delle persone, ignorandole nei loro bisogni più elementari. Voi, con il vostro assistenzialismo spinto e la presunzione di sapere cosa è meglio per tutti.

Mentre scriviamo, piove forte e fa proprio freddo. E Voi non dovreste avere il coraggio di chiedere ancora collaborazione. 
Almeno, non prima di aver pubblicamente ammesso i vostri errori.


lunedì 5 ottobre 2009

Manifestazione libertà di stampa:
300mila a Piazza del Popolo

Le parole ed i fatti: è tanto difficile essere obiettivi, molti i commenti sui giornali ed in rete, a favore e... contro.
Si scambia per libertà di informazione il ciarpame che i giornalisti attuali ci somministrano secondo direttive di potere... ma che parlamentari pagati dal sistema democratico possano arrivare ad essere contro una manifestazione per la libertà di stampa fa senso davvero... MEGLIO LA MANIFESTAZIONE

Che cosa vuol dire libertà di stampa

Quello che è accaduto a Messina è il frutto, non della natura, ma del cemento. Se si permette a chi scrive di farlo secondo coscienza e senza pressioni, tragedie come questa potrebbero essere evitate.
Roberto Saviano

La trasparenza è la nuova obiettività; nell’odierna ecologia della conoscenza va rimpiazzando parte del vecchio ruolo svolto dall’obiettività   David Weinberger


domenica 4 ottobre 2009

Il 6 ottobre assemblea : Prevenzione e convivenza con la sismicità del territorio


L Aquila, 3 ott - Il 6 ottobre. alle ore 16.30, presso l'aula magna dell'ITIS (Collesapone) avrà luogo l' importante assemblea "Prevenzione e Conviveza con la sismicità del territorio"

Acquisire consapevolezza è la prima cosa da fare

Poiché viviamo in una zona sismica, e qui abbiamo deciso di rimanere con le nostre famiglie, l’obiettivo è acquisire gli strumenti di conoscenza per salvarsi la vita, strumenti che la popolazione non aveva prima del 6 aprile e non ha oggi.



L'amico Eaco Cogliani, dall'aprile 2009, ha messo a nostra disposizione il suo libro : "Terremoti:manuale per la popolazione"
Possiamo utilizzarlo gratuitamente per pubblicare su siti, blog o altro
E' un work in progress, da riprodurre gratuitamente e liberamente, adattandolo alle nostre attuali esigenze.
Se qualche studente vuole collaborare ad un progetto per creare una comunicazione utile all'accrescimento della consapevolezza è il benvenuto, può contattarmi al 3286779490 - Ezio

29 Settembre L'Aquila. Manifestazione dei comitati cittadini