venerdì 10 luglio 2009

Stasi da Terremoto + G8

Fino ad oggi tutto è fermo, sovvertita ogni regola, asservimento ai potenti.
In molti abbiamo vissuto il G8 come una minaccia manifesta di ancor più drastico dopoterremoto. Polizia, controlli, divieti, fermi.
Ma abbiamo avuto la fortuna di assistere ad un ricompattamento, nella semiclandestinità, della diaspora tendopoli-costa, ad un avvio di riflessione sulla necessità di autonomia e di presa di distanza dall'inerzia dei poteri locali.
Ed è ora molto evidente a tutti la necessità di svegliarsi!
Anche i cosidetti benpensanti hanno potuto pesare quanto valgano le promesse di Berlusconi, il manifesto affisso sui muri cittadini dal titolo "Il bacio di Giuda" spiega meglio il concetto

C'è una evidente presa di coscienza di stare uniti, darsi da fare, da subito e senza sponsor o padroni o pseudopadrini:
la massiccia presenza(4000 persone- il doppio almeno di qualsiasi altra manifestazione) alla fiaccolata lo testimonia bene: sfilare per 4 ore con compostezza,partecipando con consapevolezza per dare importanza ai valori umani che più ci appartengono e ci uniscono e su cui si può realmente ricostruire L'Aquila.

Per ricordare le vittime - hanno spiegato i rappresentanti del Comitato 3.32 - per chiedere verità per tutto quello che è accaduto e giustizia per coloro che sono responsabili di mancanze o speculazioni. Sentiamo l'urgenza di riappropriarci del nostro lutto e vogliamo farlo in maniera collettiva per ricostruire insieme il senso e il futuro delle nostre comunità, messi in crisi dalla violenza del sisma, prima, e dall'arroganza del potere, poi. Memoria, verità e giustizia in un stile sobrio, il più possibile lontano dal clamore degli spettacoli di piazza e in aperta opposizione alle parate di regime.

FORTI e GENTILI SI, FESSI NO , recita uno slogan sulle magliette dei ragazzi.
Nella situazione di comunicazione monopolizzata sono riusciti ad avere un momento di attenzione internazionale mettendo in evidenza, al mondo,
YES , WE CAMP e la ferma determinazione a restare con una enorme scritta sulla montagna ripresa da tutte le televisioni e web internazionali



e ribadendo personalmente che il messaggio era diretto ad Obama perchè favorisse in qualche modo la speranza di realismo anche in questa Italia per poter superare le difficoltà reali, non televisive.


Azioni di comunicazione che servono a far capire al mondo che le cose non stanno proprio come Berlusconi ama raccontare, e ai poteri locali di cominciare a darsi da fare senza aspettare la luna, è ora di svegliarsi, e per questo, i comitati hanno iniziato una azione che è molto, molto più di un segnale.



Chi ha orecchie per intendere...

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