domenica 12 settembre 2010

Le notti bianche del Sindaco Cialente


Tempo fa una signora, non assidua all'assemblea cittadina di Piazza Duomo, propone di portare LE CARRIOLE alla Perdonanza: una presenza silenziosa, rispettosa della manifestazione, come simbolo ancora attivo e necessario alla rinascita della città.
La proposta viene approvata a larga maggioranza.
A sorpresa, il comitato 3e32, punta di diamante delle lotte cittadine post sisma, si dissocia da questa azione, ritenendola sterile e da superare: meglio una forte azione di dissenso verso l'esterno che dia maggiore visibilità. Al contempo, evidenzia l'opportunità di ridimensionare e trasformare la scomoda assemblea cittadina a solo luogo di discussione, assolutamente non più vincolante nelle decisioni comuni.
Circolano intanto tanti nuovi “dice che” , soldi in arrivo, voci di finanziamenti, incarichi comunali da assegnare: sospetti indecenti.
LE CARRIOLE, superato il momento di disappunto, partecipano alla manifestazione tra gli applausi ed il consenso della folla.
La contestazione dei dissidenti invece si rivolge a Gianni Letta, ma anche al Sindaco ed al Vescovo. Tutta “ammuina” però: un'altra trovata, che va a segno, del Sindaco Cialente per dividere il movimento.
Complimenti Sindaco, leggere oggi che Bertolaso la invita a lavorare, anziché organizzare la notte bianca di qualche mese fa, ci conferma che la strumentalizzazione è in atto da sempre a L'Aquila: come dargli torto?
Purtroppo questo è ormai il lavoro del nostro sindaco: con l'organizzazione, a sorpresa, della notte bianca, sfruttando il nome ed alcune forze (i dissidenti delle carriole) dell'Assemblea cittadina, questo ha ottenuto: un' assemblea costretta a dividersi sulla mancata trasparenza (difficile per alcuni attivisti dell'assemblea giustificare l'impiego di tanto denaro non riuscendo ad identificare chi lo ha sborsato, come oggi è difficile giustificare un Cultulab scippato all'Università e promesso a società in sonno resuscitate ad hoc da giovani che, guarda caso, dopo averle sostenute, ora snobbano le carriole )
Le CARRIOLE , quel simbolo aquilano che ha raccolto anche 6000 sfollati in un anelito di liberazione, ora negletto sulla base di promesse elettorali da parte di un Sindaco e una classe dirigente locale che non si rendono conto che quanto fanno soffoca l'unico tentativo di risveglio prodotto nella città.
Discorso a parte va rivolto ai giovani che , forse anche stanchi, si lasciano strumentalizzare, e se la prendono con chi vuole chiarezza e fa domande, dimenticando che L'Aquila può sopravvivere solo attivando trasparenza e partecipazione: se dovessimo pensarli in mala fede avremmo la certezza che per L'Aquila non c'è più speranza.
Qui ormai è evidente che il vecchio è morto, il nuovo non può nascere, e in questo interregno si verificano le situazioni più morbose.
Purtroppo, se non si fa avanti una classe dirigente realmente alternativa, e ci si crogiola nella pavidità delle divisioni, nell'esaltazione degli egoismi e nel perbenismo di maniera, questa città non ha futuro, nonostante qualsiasi investimento materiale nella ricostruzione.

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