venerdì 29 giugno 2007

Ambiente e energia: è conveniente per noi ?

Se ne parla tanto oggi, forse troppo. Cerchiamo di capire.
Definire un contesto è definire un ambiente: è ciò che ci contiene, è il nostro liquido amniotico, il nostro tutto.
Conoscere, osservare, sentire, vivere in modo consapevole il nostro ambiente.
Ci viviamo dentro senza accorgercene, lo diamo per scontato, non è cosa diversa da noi.
Parliamo di benessere o di malessere, di ambiente sano o malsano.
C’è una strettissima relazione tra noi e l’ambiente in cui viviamo: è sfruttando l’ambiente che la nostra vita si è evoluta, a dispetto dell’ambiente spesso, abusandone senza tener conto che abusiamo di noi stessi.
In questa logica tutti oggi ci accorgiamo che stiamo toccando il fondo: ci viviamo male e stentiamo a prendere coscienza che il nostro ambiente dipende da noi; sta a noi mantenerlo pulito, sta a noi mantenerlo energetico e produttivo di positività anche per noi.
Parliamo di lotta contro le avversità ambientali senza tener conto che l’ambiente ci è amico: una cosa è cogliere i frutti, altro tagliare la pianta.
Oggi cominciamo ad accorgerci che abbiamo passato il segno, che non si giustifica una attività umana in contrapposizione all’ambiente, che possiamo fruirne senza tradirlo, perché può rendere molto di più in termini energetici se utilizzato bene.
Da esperimenti scientifici degli ultimi anni si dimostra che l’acqua pura cristallizza in forme geometriche perfette, armoniose, belle, che suscitano stupore mentre l’acqua inquinata presenta cristallizzazione disarmoniche, brutte, spettrali, che suscitano paura.
Siamo naturalmente attratti da acqua o ambiente puliti, respingiamo acqua o ambiente sporchi.
Per l’uomo è la stessa cosa: se sta in un ambiente sano può vivere nella bellezza, nella serenità; se è costretto in un ambiente malsano a lungo andare ne assorbe gli umori, l’inquinamento, le paure, la violenza.
E’ così per tutto e tutti : per noi che abitiamo la valle Subequana, per quelli che vorremmo che venissero a vivere da noi, vale anche per i nostri figli : dovremmo renderci conto che ogni ambiente, ogni microcosmo, autosviluppato secondo le naturali vocazioni, dà il meglio di se, il massimo di energia e bellezza: è di per sé armonico, apportatore di positività, energetico per tutti i suoi componenti, è amore.
Ma è forse anche sufficiente rispettarlo, conoscerlo, capirlo, viverci in conformità alle sue valenze.
L’uomo, nel suo procedere, si è evoluto distruggendo, depredando l’ambiente, ha prevalso sempre la paura e il senso di colpa, la violenza e la ricerca di sicurezza: oggi un po’ è cresciuto, ha cominciato a capire; il mondo intero sta prendendo consapevolezza dell’interdipendenza che c’è tra l’ambiente e tutte le sue creature, e soprattutto che è arrivata l’ora di armonizzarci con l’ambiente, per meritare il suo rispetto.
Espressioni che fino a qualche tempo fa erano tipiche degli utopisti o sognatori ora si sentono sulla bocca di capi di stato, si scrivono su documenti ufficiali, fanno parte di solenni impegni della Comunità Europea e delle politiche mondiali per lo Sviluppo Sostenibile.
Mentre questa ondata di consapevolezza si riversa sul mondo c’è qualcosa che noi , nella nostra piccola Valle Subequana, possiamo fare oggi per allinearci al comune nuovo sentire ?
E’ conveniente per noi ?
Per fortuna la nostra Valle non ha subito inquinamento industriale, non è stato fatto molto e questo oggi torna a nostro vantaggio, ha subito un forte spopolamento che ha depauperato in termini energetici, di volontà propositive, la nostra fauna umana, subiamo oggi una arretratezza culturale, strumentale, tecnologica che sembra penalizzarci… ma stanno oggi veramente meglio lì dove sembra essere più facile , più leggera o interessante la vita, tra agglomerati o periferie urbane caotiche, guerriglia urbana,traffico a livelli di oscenità, assenza di rapporto umano?
L’uomo cerca sempre quello che non ha, chi ha vissuto nelle metropoli cerca il silenzio delle nostre valli, chi è rimasto qui sente magari i limiti dell’attuale fase di sviluppo rispetto al cosidetto potenziale evocato soprattutto dalla società mediatica.
Ma in termine di benessere esistenziale la nostra situazione sembra decisamente più facilmente migliorabile e siamo chiamati oggi a rispondere dell’impiego ottimale delle nostre risorse in senso globale, non egoistico.
Una volta risolto il problema dei collegamenti telematici con il resto del mondo, si tratta di superare difficoltà o limiti anche culturali ma nelle nostre zone interne c’è oggi la possibilità di attuare realmente metodiche per uno sviluppo sostenibile con buone possibilità di successo.
Si pongono grossi problemi di riconversione di stili di vita, ma le potenzialità le abbiamo: il nostro ambiente, molto meno inquinato che altrove, può continuare a fornirci l’energia di cui abbiamo bisogno.
Si tratta poi di decidere se vogliamo continuare il sonno di Maja e lamentarci o prendere atto che è venuto il nostro momento per partecipare a pieno titolo alla positività della vita , prenderci le nostre responsabilità, scegliere una priorità di valori, di uomini, dare loro fiducia ed operare insieme in una situazione di democrazia reale informata appunto a criteri di fiducia, collaborazione e tolleranza, non di rivendicazionismo iroso e prepotente.
La consapevolezza appunto che possiamo farcela, perché in fondo l’ambiente è energia e noi oggi abbiamo un ambiente favorente.

martedì 26 giugno 2007

Cari amici della Valle Subequana

abbiamo solo avviato un dialogo, partendo dalla constatazione di una difficoltà relazionale evidente, di un disagio tra i residenti che ha reso i nostri paesi poco vivibili e poco appetibili anche al visitatore esterno.
All’evidenza di una staticità dei nostri luoghi fa riscontro una dinamicità dialettica delle varie autorità istituzionali che passano il tempo ad inaugurare e pontificare.
Gli effetti negativi di tutto il chiacchierare della politica sull’Abruzzo Verde, sul superamento del Digital Divide,sulla Conunità Montana Subequana,sull’eccellenza dei nostri Borghi, e fregnacce varie cominciano a sentirsi verso i potenziali turisti che constatano il “non fatto” o il “non vero”e, costretti a confessare a se stessi di aver frainteso i messaggi magniloquenti provinciali e regionali, meditano quanto meno una maggiore riflessione per le prossime decisioni per la vacanza.
Andrà bene all’un per cento, per i residenti nulla di nuovo , se non aumento dei prezzi, scadimento dei servizi, disillusione.
Eppure continuiamo a pensare per schemi e ad aspettarci da una politica acefala quello che non può darci.
Continuiamo ad evitare il confronto,ad isolarci nell’ideologia o nell’egoismo, continuiamo nel rancore…
Questo non porta bene : progetti, visione, creatività, costruttività, collaborazione, le cose di cui abbiamo invece bisogno per rinascere, possiamo svilupparli solo se ci carichiamo sulle spalle la nostra soma e, con umiltà, tra noi, riscopriamo il gusto di stare insieme, delle cose che ci piacciono, delle cose in cui crediamo, della espressione della nostra autenticità.
Agli altri giovani vogliamo dire che è possibile migliorare la nostra situazione: sentimenti positivi e credere nel futuro: abbiamo la forza e le carte in regola per vincere e convincere.

L'Aquila: falsa partenza del PD ?

Testualmente, da un giornale locale…..
PD, PARTONO
DEMOCRATICI
di G. COLACITO
L'Aquila, 25 giu. - Chi scriverà la storia politica dovrà annotare che il 25 giugno 2007 a L'Aquila, si tenne la prima assemblea del PD non ancora nato. E se lo storico vorrà anche dare un commento, dovrà aggiungere che la città abruzzese fu, ancora una volta, un laboratorio politico.
Il PD, Partito Democratico, vedrà la luce forse a ottobre. E avrà un leader, che L'Aquila ha già consacrato come gradito con un applauso. Sono pagine che si scrivono, pezzetti di storia politica che si forgiano, presente il protagonista vero degli eventi: il popolo.

…….

Il tono trionfalistico viene forse dalla costatazione di una sala gremita di persone dove hanno parlato Presidente della Regione, Presidente della Provincia, Sottosegretario di Stato e Sindaco neoeletto.
Trecento posti, sala piena, età media vicina ai 60, non uno dei presenti è stato invitato a parlare: forse c’erano preoccupazioni per il caldo. Si sono ascoltate affermazioni scontate sulle magnifiche sorti e progressive e sulla considerazione matematica nuova che, in questa situazione, due più due fa cinque e quindi il 35% almeno, perpetuando una vecchia logica di incorporamento più che di inclusione o di apertura.
Se l’intento era solo l’affermazione di possanza ci è parso davvero fuori tempo.
Più che della platea c’è bisogno di partecipazione, o quanto meno della diffusione dell’appello o del manifesto dei democratici o di qualsiasi altro elaborato attinente.
Hanno eletto L’Aquila a luogo simbolico da cui avviare un percorso: un percorso di autoreferenzialità assoluta , altro che laboratorio politico.
Anche in tempo di crisi, ed il nostro lo è, è ben difficile che il potere possa davvero autoriformarsi ma qui siamo alla farsa.
Mi sembra tutto molto lontano da quanto si è detto fino ad ora nei vari documenti: se la valorizzazione del territorio passa attraverso le vecchie falangi schierate ad onorare i potenti…
Spero davvero sia una falsa partenza.
Cari saluti a tutti
ezio bianchi

giovedì 21 giugno 2007

Valle Subequana nuda

Valle Subequana triste,
non dir che di tanti problemi
il mio non esiste.
Sono afflitto e desolato,
perone di tanti sogni
nessuno si è avverato.
La gente fugge via,
e i vecchi sono soli
al suono di un antica melodia.
Hai abbandonato i tuoi figli,
che da tanto tempo
non ricevono buoni consigli.
Terra di consorzi, parchi e d'affari,
di sedie di poltrone e di sofà,
di ricatti, di catene e di collari.
Storie, visioni e arricchimenti facili,
di fascie, di sfasci e di rinfasci,
di votazioni di guerre e di fucili.
Valle Subequana nuda,
non c'è nessuno che mi consoli
neanche la poesia di Neruda.
Mi fai sognare nel mio pellegrinaggio,
ma poi ripiombo giù in solitudine
come un topo alla tagliola nel formaggio.
Non mi dai nemmeno un pò di coraggio,
mi hai tolto anche la gratitudine
come in una scena di un naufragio.
Terra mia, piango e sento,
che la mia giovinezza
la porta via il vento.
Valle Subequana, tutti diversi,
so che non mi sentirai
quando leggerai questi versi.
So che tanto tu dormirai,
e della mia presenza
manco te ne accorgerai

martedì 19 giugno 2007

...PER CHI NON è ABITUATO, PENSARE è SCONSIGLIATO...(f.g.)

L'uomo non fa quasi mai uso delle libertà che ha, come per esempio della libertà di pensiero; pretende invece come compenso la libertà di parola. (Sören Kierkegaard)

Idee e convinzioni

Le idee sono figlie del dubbio, come tutto ciò che è pensiero, e come pensiero sono perciò figlie della solitudine umana, che si manifesta solo nell'individuo. Le idee sono state quindi pensate un giorno da una persona determinata, in un momento determinato. Al contrario, potremmo dire che le convinzioni appartengono al passato, infatti le collochiamo sempre nel passato quando ci accorgiamo di averne, visto che spesso neppure ci rendiamo conto che sono convinzioni; la nostra vita ne è piena e basta. Quando si pensa, invece, si va verso il futuro: ogni idea è diretta verso il futuro e lo prepara. Viceversa, le convinzioni le sentiamo sempre provenire dal passato: per questo ci sostengono e ci offrono un riparo quando il futuro si fa oscuro e sembra chiudersi davanti ai nostri occhi.
(Ortega Y Gasset)

Più politici, più libertà ?

Quando i molti governano, pensano solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà. (Luigi Pirandello)

lunedì 18 giugno 2007

Per il che avanzano carlini 29 e grana 4 , che ponno servire per qualche bisogno dell’unità.








Si chiudeva proprio con queste parole la relazione di Bilancio del Comune di Castelvecchio Subequo nell'anno 1744: si spendeva solo per il necessario, e si metteva da parte qualche soldo per esigenze future. Prudenza, saggezza, altri tempi.
Ma almeno qualcosa ci si capiva. Oggi si ha l'impressione che il bilancio sia ostico persino ai consiglieri comunali...

Minatori di Castelvecchio - maggio 1935