mercoledì 4 novembre 2009

Cominciamo a parlane di ricostruzione a L'Aquila

PROPOSTA DI UN METODO DI LAVORO
by Panta Rei & Transition Town

Il terremoto e il più o meno condivisibile piano C.A.S.E., hanno profondamente alterato non solo l'impianto urbanistico della città, ma anche quello sociale ed economico.
L'impossibilità, anche se temporanea, di riappropriarsi del centro storico e la conseguente necessità di dislocare abitanti, servizi pubblici e attività economiche, modifica completamente le precedenti modalità di vita e di organizzazione urbana: cambiano in particolare i centri di attrazione,vengono a mancare i luoghi di incontro, si modificano gli assi su cui si svolge gran parte della mobilità.
In conclusione si è verificato uno stravolgimento dei modi di vita e tutto ciò comporta e comporterà un movimento complessivo per raggiungere un nuovo equilibrio. Tali spinte dei singoli e dei gruppi derivanti dalle più diverse esigenze si andranno a inserire in un contesto destrutturato e con ogni probabilità, senza un'opportuna programmazione, porteranno a un peggioramento della qualità della vita
Grazie al desiderio di continuare a vivere la città dei singoli si arriverà a un nuovo equilibrio, ma se non si riuscirà ad operare una sintesi di quelle che oggi sono le necessità economiche, strutturali e sociali, si rischia di ottenere alla fine del processo una vita cittadina più problematica di quella perduta.
Ciò va evitato in ogni modo e tutti, insieme, dobbiamo riuscire a definire un progetto complessivo entro cui muoversi nelle varie fasi che accompagnano e accompagneranno la nostra via post terremoto.
Per progettare è necessario porsi delle domande: quale modello vorremmo realizzare, quali elementi in particolare si ritengono importanti per migliorare non solo l'economia, ma anche la qualità della vita dei cittadini.
Definire la qualità della vita è già impresa ardua.
Come primo fondamentale approccio, esplicitati i vari aspetti che compongono il mosaico di una vita di qualità, fatte le necessarie scelte nei vari campi del vivere comune, si dovrà operare definendo un percorso condiviso.
Solo dopo aver compreso quali sono i nostri obiettivi comuni potremo sviluppare i necessari progetti applicativi nei singoli campi.
Lavorare, abitare, imparare, conoscere, avere relazioni, muoversi sul territorio diffondere arti e cultura.
Come si potranno sviluppare queste attività nella città di oggi e domani?
Troviamoci, parliamo insieme di quali valori sono importanti per noi, cosa ci manca di più, cosa vorremmo di essenziale, cosa vogliamo portare con noi nella nuova città, etc..ciò che si vuole proporre è una metodologia di approccio per trovare soluzioni condivise.

Nessun commento: