Consiglio Comunale stamane a L'Aquila, tra le macerie maleodoranti di Piazza Palazzo, con il Presidente della Provincia, per invitare alla mobilitazione permanente sostanzialmente perchè delusi dal Governo e quindi per costringere Berlusconi a rispettare le sue promesse.
Solita retorica di Cialente e Pezzopane, qualche consigliere di maggioranza che invita a considerare la situazione più grave e più seria di come fatto fino ad ora, qualche consigliere di opposizione che invita a fidarsi del Governo e ad aspettare ancora i comodi di Berlusconi. Sia Verini che Lombardi addebitano all'inazione del Sindaco e all'inefficienza della macchina amministrativa locale tutti i guai: si faccia tutto quello che si può fare a livello locale, poi si può chiedere al governo centrale ciò che è giusto, questa riunione andava fatta il 7 aprile, se il governo non rispetterà gli impegni siamo anche noi disponibili alla rivolta vera, non ai pannicelli caldi della protesta.
Qualche consigliere più saggio ha invitato all'unità, ma ... chiacchiere: uno scollamento evidente, una divisione non celata che spiega sufficientemente l'inazione e, in fondo, una insufficiente comprensione nè di quello che è accaduto, nè di provvedimenti da attuare.
Qualcuno ha accennato all'etica della responsabilità, la colpa non è sempre degli altri!
Anche quando ottenessimo la sospensione dalle tasse per un altro anno, i problemi rimarrebbero gli stessi: un Consiglio comunale non all'altezza della situazione, dopo otto mesi, anche il consigliere più sprovveduto dovrebbe accorgersi che buona parte dei suoi guai dipendono soprattutto dall'inazione del consiglio di cui fa parte e trarne le conseguenze, ma ci vuole coraggio!
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