sabato 27 febbraio 2010

IL COMUNICATO DEL SINDACO CIALENTE

Domenica scorsa il sindaco ha cercato di strumentalizzare la manifestazione "millechiavi" con una performance anche televisiva da demagogo, invitando tutti alla manifestazione del 28, domenica 28 febbraio, proprio a Piazza Palazzo: imprundenza forse. Ma la voglia di protagonismo ha prevalso sulla sicurezza.
Sicurezza che oggi invoca quando ha visto che gli aquilani facevano sul serio, non lo volevano tra i piedi perchè lo considerano controparte, e glielo hanno detto. Stesso invito che è stato rivolto all'altra soubrette del terremoto che è venuta ad appendere le chiavi ed a rilasciare dichiarazioni:la donna di stato.
In fondo abbiamo problemi seri: dovremmo smetterla con le pagliacciate.
L'avvio del processo di ricostruzione potrebbe essere l'occasione ideale per superare luoghi comuni e vecchi schemi di potere, per attivare finalmente la partecipazione ed essere protagonisti in una situazione che, fino ad oggi, ci ha visti impotenti spettatori, e tentare, cosa non semplice ma va fatto, tentare di superare il danno da inerzia.
Caro Sindaco, la cittadinanza non vuole essere alle sue spalle con l'appoggio acritico che lei chiede, anche nell'ultima manifestazione pubblica. La cittadinanza vuole, piuttosto, sentire lei interprete dei propri progetti, bisogni e desideri.
Limitare o impedire chi scende in piazza a reclamare i diritti di tutti, va solo a favore dei soliti interessi economici che da tempo hanno determinato la mala sorte della nostra città.
La sua preoccupazione, o la speranza?, "di quello che potrebbe succedere tra qualche mese" sinceramente ci angoscia, leggendo il suo estemporaneo comunicato si coglie il tentativo di finalizzare la manifestazione affinchè gli italiani capiscano che l'emergenza non è finita. Noi pensiamo che gli italiani l'hanno capito: e vedono anche l'inerzia.
Quello che non si capisce è il suo disegno, e non vogliamo per forza pensar male.
Vogliamo solo liberare l'Aquila dalle macerie, riprenderci la città, ri-usarla per passeggiare, per vivere: sono troppi i divieti, tanti i piccoli intralci che potrebbero essere superati a costo zero e che non vengono risolti non sappiamo se per inerzia, incapacità o altro, come non comprendiamo perchè sul terremoto e sull'Aquila non ci venga detta la verità.

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