giovedì 31 dicembre 2009
LETTERA APERTA A L’AQUILA
Ti voglio augurare un anno migliore del 2009, ché peggiore sarebbe impossibile,anche volendocisi impegnare. Voglio augurarti di non vedere più raccontate...
mercoledì 30 dicembre 2009
domenica 27 dicembre 2009
sabato 26 dicembre 2009
L'Aquila e la partecipazione: confrontarsi con il proprio futuro
Una città italiana privata della sua identità culturale
- ... Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
- Speriamo.
giovedì 24 dicembre 2009
Natale 2009
Sorridi, anche se il tuo cuore sta soffrendo
Sorridi, anche se si sta spezzando
Quando ci sono nuvole nel cielo
Ti passerà...Se sorridi con paura e dolore
Sorridi e forse domani
Troverai che la vita è ancora utile se tu... Illumini il tuo viso di gioia
Nascondi ogni traccia di tristezza
Sebbene una lacrima possa essere così vicina
Questo è il momento in cui devi continuare a provare
Sorridi, qual è lo scopo del pianto
Troverai che la vita è ancora utile se tu... Sorridi, anche se il tuo cuore sta soffrendo
Sorridi, anche se si sta spezzando
Quando ci sono nuvole nel cielo
Ti passerà...Se sorridi con paura e dolore
Sorridi e forse domani
Troverai che la vita è ancora utile
Se tu sorriderai semplicemente...Questo è il momento in cui devi continuare a provare
Sorridi, qual è lo scopo del pianto
Troverai che la vita è ancora utile
Se tu sorriderai semplicemente...
Traduzione da "Smile" - Testo di Charlie Chaplin
mercoledì 23 dicembre 2009
martedì 22 dicembre 2009
lunedì 21 dicembre 2009
sabato 19 dicembre 2009
Cambiare passo?
giovedì 17 dicembre 2009
suspense sulla sospensione: te la do io l'America
Protezione civile spa, la nuova azienda del Cav
GOVERNO. Oggi nel Consiglio dei ministri il decreto che privatizza il dipartimento diretto da Bertolaso. Previste misure sulle emergenze di Abruzzo e Campania.
per l'Abruzzo quello che è dato sapere è , alle 18 circa, è che
Gianni Chiodi è il nuovo commissario straordinario per il sisma del 6 aprile.
Subentrerà a Guido Bertolaso, il cui mandato è prorogato di un anno, e la Protezione civile continuerà a gestire i cantieri del piano C.a.s.e., le new town costate oltre 800 milioni. Con gli auguri di buon Natale per tutti, fancazzisti protestatori e autorità locali.
Inviti superflui
Potrebbe sembrare una politica da dottor sottile, purtroppo è conferma invece di elezioni incombenti e dell'inutilità sostanziale del ruolo e funzioni svolte dal 6 aprile ad oggi.
Se oggi il Consiglio dei Ministri deciderà di prorogare la sospensione delle tasse non sarà certo merito ascrivibile ai "nostri", nè agli ammiccamenti televisivi, e neppure alle sterili, striminzite ed isolate, proteste!
La sospensione delle tasse è di competenza del governo, altre sono le competenze ed i doveri del Sindaco o del Presidente della Provincia, non escluso quello di far funzionare bene i rispettivi uffici: molti, troppi aquilani stanno pagando le disfunzioni, non basta accusare il terremoto e gli altri.
Per non parlare poi dell'assenza di comunicazione ai cittadini lasciati in totale balia degli automatismi spesso pesanti della Protezione Civile,assenza grave perchè volontaria e reiterata: quanto ci sia costata la mancanza di informazioni, che peraltro perdura, sarà chiaro a tutti, come sarà evidente la responsabilità di non aver voluto attivare la partecipazione dei comitati cittadini, che avevano previsto per tempo danni, costi e pesi eccessivi, e sono stati lasciati soli.
I fans di Sindaco &c. sostengono ancor oggi che più di tanto (niente) non potevano fare: poveretti, erano stati esautorati dalla Protezione Civile. E meno male, se no staremo ancora al 7 aprile.
Che la Protezione Civile facesse litigare pure i consiglieri, o le tre quattro giunte cambiate... la colpa è sempre del bajon!
Se uno non può realmente svolgere il mandato affidatogli ha il dovere di dimettersi, di lasciare ad altri la possibilità di fare meglio: non certo quello di tirare a campare, non si può dare sempre torto a chi pensa male... è anche questo un problema di dignità.
Ci proveremo ancora, a dialogare con voi, anche se pensiamo davvero che siano ormai inviti superflui: a L'Aquila, oggi, purtroppo, da una parte stanno i cittadini, dalla parte opposta i suoi rappresentanti!
mercoledì 16 dicembre 2009
doverose precisazioni
Avvertiamo, pertanto, la necessità di precisare ai nostri concittadini che il 23 giugno avevamo consegnato personalmente al dott. Bertolaso un documento redatto da noi e da altri 15 comitati cittadini, nel quale lo invitavamo a procedere immediatamente, come misura prioritaria, alla requisizione delle abitazioni sfitte esistenti e ad una tempestiva integrazione del Piano C.A.S.E. con i M.A.P. e i moduli removibili anche nell’aquilano. Come è noto, l’integrazione è stata fatta solo successivamente ad un censimento (contestato con 5000 lettere) che prevedeva tra le opzioni solo il Piano C.A.S.E. e l’alloggio in affitto. A tutt’oggi la cittadinanza paga questi colpevoli ritardi di gestione ed intelligenza, se è vero – com’è vero – che non si è ancora a capo della questione C.A.S.E. e che NON SI SA se e quante disponibilità esistano per gli affitti, né minimamente si è fatto cenno ai tempi di consegna e ai criteri per l’elaborazione di una graduatoria di quest’ultimi.
Al posto delle requisizioni è stato costituito, in seguito, un fondo immobiliare, che viene citato solo alla data del 1 dicembre nell’ordinanza 1959, e che tuttavia non inserisce neppure al primo posto i nuclei da una o due persone, né chi – fiducioso - è rimasto in camper o in roulotte reperite in proprio, o in altre situazioni fortunosamente o virtualmente di “autonoma sistemazione”.
Per quanto riguarda il mancato allarme e piano di evacuazione, precisiamo che non ci riferivamo alla previsione di Giuliani, come ha sostenuto il dott. Bertolaso, bensì alla necessaria predisposizione di un piano di emergenza ed evacuazione del territorio, o quantomeno alla necessità di evitare un contro-allarmismo altrettanto dannoso per la cittadinanza che, troppo tranquillizzata dalle prese di posizione della Commissione Grandi Rischi (quelle sì “scientifiche ed affidabili”, e si è visto con che effetto!), è restata in totale balia della furia del terremoto. Si auspica un confronto aperto per avere risposte anche su queste tematiche.
Dunque non per preconcetta opposizione alla persona di Bertolaso e al suo operato abbiamo manifestato il nostro dissenso, ma perché siamo ancora convinti – e le sue parole, dott. Bertolaso, non ci hanno per nulla persuasi del contrario – che ancora tanto, troppo ci sia da fare per arrivare ad una visione ragionata ed obiettiva delle responsabilità prima e dopo il sisma. E al proposito ci permettiamo di ripetere ancora una domanda, per noi tutti fondamentale: dopo mesi di attività sismica atipica, di fronte ad una scossa di magnitudo 4,5, siamo proprio sicuri che non fosse il caso di dare l’allarme?
Ci perdoni, dottor Bertolaso, e si tenga caro il suo “Guerriero di Capestrano”: ma affidi a quella preziosa riproduzione anche il compito di ricordarle quel che si doveva fare e non è stato fatto.
martedì 15 dicembre 2009
lunedì 14 dicembre 2009
domenica 13 dicembre 2009
Lunedì 14 dicembre a L'Aquila
ore 11,30: conferenza stampa del vicepresidente della Regione, Giorgio De Matteis, sul tema "Progetto CASE e tasse:
dalla fase degli annunci alla fase dei fatti" (palazzo dell'Emiciclo, sala Silone);
ore 12 conferenza stampa di presentazione del progetto "Il Parco delle arti-un nuovo teatro per L'Aquila" (sede
provvisoria Provincia, container VerdeAqua, via Angelo Pellegrini);
ore ? : presentazione del volume "L'Aquila magnifica citade, fonti e testimonianze dei secoli XIII-XVIII", a cura di Carlo De Matteis (universita' degli studi, auditorium, ex Scuola superiore Reiss Romoli, via G. Falcone 25, Coppito);
ore 17,30: inaugurazione del Ridotto del teatro comunale con un concerto dell'orchestra sinfonica abruzzese e Gio' Di Tonno (Ridotto, piazza del Teatro, ore 17.30);
sabato 12 dicembre 2009
... ma sì, svegliamoci
Nulla da dire, più che "non vere" io considerei false le promesse del Governo: di chi mente sapendo di mentire! Per chi ha abboccato fiducioso... che dire ? Sarebbe proprio ora di cominciare a parlarne... chi ci sta rimettendo sono i cittadini tutti!
venerdì 11 dicembre 2009
Sabotaggio a Giampaolo Giuliani
Chi ha interesse a sabotare il ricercatore ?
Certo a L'Aquila i coglioni non mancano, ma non sarà gente con le palle venuta da fuori?
Le indagini vanno avanti, pare
giovedì 10 dicembre 2009
mercoledì 9 dicembre 2009
Bufala o voluta disinformazione ?
Il Ruggito del Coniglio
Consiglio Comunale stamane a L'Aquila, tra le macerie maleodoranti di Piazza Palazzo, con il Presidente della Provincia, per invitare alla mobilitazione permanente sostanzialmente perchè delusi dal Governo e quindi per costringere Berlusconi a rispettare le sue promesse.
Solita retorica di Cialente e Pezzopane, qualche consigliere di maggioranza che invita a considerare la situazione più grave e più seria di come fatto fino ad ora, qualche consigliere di opposizione che invita a fidarsi del Governo e ad aspettare ancora i comodi di Berlusconi. Sia Verini che Lombardi addebitano all'inazione del Sindaco e all'inefficienza della macchina amministrativa locale tutti i guai: si faccia tutto quello che si può fare a livello locale, poi si può chiedere al governo centrale ciò che è giusto, questa riunione andava fatta il 7 aprile, se il governo non rispetterà gli impegni siamo anche noi disponibili alla rivolta vera, non ai pannicelli caldi della protesta.
Qualche consigliere più saggio ha invitato all'unità, ma ... chiacchiere: uno scollamento evidente, una divisione non celata che spiega sufficientemente l'inazione e, in fondo, una insufficiente comprensione nè di quello che è accaduto, nè di provvedimenti da attuare.
Qualcuno ha accennato all'etica della responsabilità, la colpa non è sempre degli altri!
Anche quando ottenessimo la sospensione dalle tasse per un altro anno, i problemi rimarrebbero gli stessi: un Consiglio comunale non all'altezza della situazione, dopo otto mesi, anche il consigliere più sprovveduto dovrebbe accorgersi che buona parte dei suoi guai dipendono soprattutto dall'inazione del consiglio di cui fa parte e trarne le conseguenze, ma ci vuole coraggio!
Senza vergona: tasse sulla casa per i senza tetto de L’Aquila
"I fatti asciugano i fiumi di parole spese in prima persona da Silvio Berlusconi nelle sue molteplici passerelle sulla via del terremoto aquilano. Altro che Villa Certosa a disposizione dei senza casa. Ieri è passato l’emendamento alla Finanziaria che chiede ai cittadini abruzzesi colpiti dal sisma la restituzione delle tasse con gli interessi e annesso pagamento dell’Ici per la seconda casa, seppure distrutta o gravemente danneggiata. Poi Guido Bertolaso, il sottosegretario capo delle Protezione civile, cerca di rimediare e promette di sospenderle anche nel 2010: “Spero di aver così tranquillizzato i nostri amici aquilani ai quali ancora una volta stiamo dando prova di grande serietà e coerenza”. Ma è la promessa di un decreto che – forse – arriverà in futuro. Per ora c’è la Finanziaria. A differenza dei terremotati di Marche e Umbria per i quali il governo di centrosinistra aveva previsto una restituzione del 40 per cento in centoventi rate, i cittadini aquilani dovranno restituire il 100 per cento della cifra dilazionata in 60 rate mensili senza proroga della sospensione del pagamento. I cittadini, se non arriva il decreto promesso da Bertolaso, ricominceranno a pagare da gennaio nonostante il sistema economico e sociale sia fragilissimo."
martedì 8 dicembre 2009
sorpresa: sospendiamo le tasse per tutto il 2010
da "IL TEMPO " di oggi
Saranno sospese per tutto il 2010 le tasse per i residenti nei comuni del cratere.
Ormai siamo abituati al teatrino.Fanno pena le istituzioni locali che dopo aver brillato per la loro assenza complice, ed impedito ogni forma di partecipazione , ora invocano aiuto per attuare la "disobbedienza civile" e preparano le truppe cammellate per la marcia su Roma.
Fanno pena le forze di governo che non riescono sostanzialmente a decidere e che anzi sembrano voler giocare ad un rilancio della strategia della tensione.
Fa davvero pena l'Autorità che qui pensa per tutti e promette. Ancora. Ma non doveva andare in pensione?
Si ha la brutta sensazione che si continui in un torbido gioco di interessi privati e politici tra gente cui non importa un accidente delle sofferenze degli altri.
Si parla solo di soldi che ci sono, ci sarebbero, ci saranno, chiacchiere intorno ai soldi che non ci sono, solo quello, quando si potrebbe operare, ora, sui tanti problemi di carattere umanistico, non venali, cui la gente deve far fronte: burocrazia locale, trasporti, traffico, presidi sanitari, centri di aggregazione, prevenzione, scuole.
La situazione è grave, ma non è seria.
lunedì 7 dicembre 2009
domenica 6 dicembre 2009
venerdì 4 dicembre 2009
COSA SUCCEDE QUANDO SI PRIVATIZZA L’ACQUA ?
(ASCA) - Roma, 19 nov - La Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge Ronchi che recepisce una serie di obblighi comunitari e nel quale e' prevista la privatizzazione delle reti idriche. I voti a favore sono stati 302 a fronte di 263 contrari. I deputati presenti e votanti sono stati 565, la maggioranza richiesta era di 283 voti. A favore hanno votato Pdl, Lega Nord, Mpa e i cristiano popolari di Baccini. Contrati Pd, IdV, Udc, Svp e Liberal democratici.
Le polemiche solite, in Italia, ma proviamo a capire cosa succede quando si privatizza l'acqua
ECCO COSA SUCCEDE QUANDO SI PRIVATIZZA L’ACQUA
domenica 29 novembre 2009
martedì 24 novembre 2009
L'Aquila 2009: l'assenza della politica
Per chi, residente oggi a L'Aquila e che qui voglia rimanere, questo non è possibile, ciò che in altre località italiane appare normale a noi oggi è vietato, perchè è in pericolo la nostra comunità!
Qui noi non abbiamo più certezze: già agonici prima del 6 aprile, terremoto e dopoterremoto hanno distrutto qualsiasi automatismo autoctono: non è solo il Comune che non funziona, tutto ormai va a scartamento ridotto, con buona pace di Brunetta, salvo la pubblicità televisiva.
Il nostro problema è oggi trasformare la nuova realtà imposta dalle calamità naturali ed emergenziali in qualcosa in cui poter riversare le speranze di poter esercitare i nostri diritti di cittadini italiani, per poter vivere con il rispetto di se stessi e degli altri, senza rancori, come comunità.
Lo strumento per fare questo non sono gli appelli singoli alle sorde istituzioni ma la partecipazione politica.
Politica come azione, politica come ideale.
Ogni italiano può vedere, ma a L'Aquila l'abbiamo anche sperimentato, a quale livello di bassezza può arrivare una politica attiva priva di ideale politico e di rispetto per i modi di pensare dei destinatari di quella politica.
Oltre le sofferenze attuali, noi vediamo compromesso il nostro futuro, i nostri sogni, quelli che inconsciamente abbiamo affidato ai nostri figli, la nostra idea di città futura che ci ha fatto scegliere L'Aquila ed è la sostanza del nostro amore per L'Aquila.
Una comunità che abbia considerazione per i problemi del singolo individuo, capace di neutralizzare i danni da automatismi e velocità dei tempi moderni, richiede la partecipazione di tutti, il sociale altro non è che la combinazione di sforzi individuali per realizzare un'opera comune: ecco perchè è importante la partecipazione.
Ci troviamo nella condizione di averlo proposto più volte: constatiamo gli errori derivanti dall'essere stati inascoltati.
In una comunità funzionante questo non sarebbe successo.
Ignoranza, dabbenaggine, scarso senso di comunità.
Che fare?
Come ricostruire una comunità al tempo della televisione e di internet, quando non vi sono più i maestri?
Tradizioni ed ascolto attivo possono aiutare: la voglia di imparare a vivere in comunità anche.
Far funzionare le istituzioni dipende anche dal cittadino che deve pretendere il funzionamento nel rispetto dei ruoli ma creare un contesto trasparente oggi è compito della politica.
Ma chi deve farlo e come ?
Tale compito oggi a L'Aquila, spetta agli aquilani, e principalmente alle cosidette elites intellettuali che sono sparite o si sono ritratte di fronte alle asperità attuali della partecipazione, è dovere di ogni aquilano fare la sua parte, per quello che può, dando cuore ed azione ad ogni progetto pensato con attenzione all'interesse generale e condiviso dalla maggioranza.
Partecipare, porre attenzione al contesto che va modificandosi è contribuire a renderlo vivibile, trasparente. Contesto è lo stato, la burocrazia, gli enti locali, il cittadino ed il rispetto dell'autorità, l'autorità ed il rispetto del cittadino, l'informazione e le possibilità di accesso per tutti.
La trasparenza, il dover rendere conto anche quando si fa obiettivamente il proprio dovere; fino a qualche tempo fa esisteva un concetto di autorità che derivava dal potere istituzionale, cattedratico, televisivo, politico; questi soggetti sembrava esprimessero sempre l'oggettività, non potevano sbagliare: l'assenso dei superiori copriva sempre eventuali errori dell' obiettivamente bravo funzionario, e l'autorità non sbagliava mai, obiettivamente. (Come si permette di dubitare?)
Con Internet abbiamo maggiore diffusione della informazione, una pluralità di soggetti che interviene, giudica, propone e quindi qualcosa cambia nel contesto: crolla la credibilità dell'autorità, l'unico modo per recuperare fiducia è accettare il controllo, essere trasparenti nel proprio operare: e questo vale per tutti gli attori, per il cittadino, per il politico, per l'autorità. Solo così può crescere la fiducia e svilupparsi una comunità democratica.
La trasparenza è la nuova obiettività; nell’odierna ecologia della conoscenza va rimpiazzando parte del vecchio ruolo svolto dall’obiettività per questo noi vogliamo, necessitiamo, possiamo avere e pretendiamo trasparenza.
Dovrebbe essere l'orgoglio di una democrazia! Invece la partecipazione viene avvertita come un ostacolo.
A L'Aquila il terremoto del 6 aprile 2009 ha creato danni, disordine, perdita d'identità; la gestione del dopoterremoto ha creato disinteresse per la cosa pubblica e sfiducia.
L'allontanamento degli aquilani ha evitato alle autorità il controllo necessario in democrazia, abbiamo oggi una città appetibile per affaristi e mafie di ogni tipo, autoritaria, escludente.
Potranno farne un gioiello in murature ma senza i cittadini sarà una città senz'anima, ancor più sofferente di prima, che suggerirà l'accodamento a un modo di essere non proprio, o l'abbandono.
Solo la trasparenza di tutto quanto è pubblico può dare un ruolo attivo al cittadino, solo la trasparenza nelle organizzazioni di base e l'impegno per realizzarla consente la partecipazione responsabile e proattiva in grado di creare quel senso di comunità che potrà produrre la Rinascenza della città de L'Aquila.
sabato 21 novembre 2009
Terremoti - Manuale per la popolazione
Se decidiamo di rimanere qui con le nostre famiglie è bene acquisire strumenti di conoscenza per salvarsi la vita.
Non aspettiamo la Protezione Civile, pensiamoci da soli, oggi è possibile.
E' un work in progress , c'è bisogno anche di te, scopri come puoi dare una mano.
lunedì 16 novembre 2009
sabato 14 novembre 2009
venerdì 13 novembre 2009
Gli Aquilani e la Città di L’Aquila, forse, si potevano salvare dal disastro imminente
L’esame a posteriore dei dati – afferma il prof. Biagi – ha rivelato che le informazioni scientifiche, se raccolte e coordinate in tempo reale, avrebbero potuto portare alla formulazione di una previsione sufficientemente attendibile con ottima probabilità di successo
Quindi – spiega il prof. Biagi – la previsione dei terremoti non è impossibile come gli esperti del potere hanno più volte dichiarato con totale sicurezza e arroganza.
L'arroganza del potere.. continui, a guardarsi ogni sera allo specchio.
mercoledì 11 novembre 2009
A L'Aquila tutto bene, il governo adesso è latitante quando non "cattivo"
La ragion di stato forse..., è disarmante, l'ipocrisia regna sovrana ex aequo con l'indifferenza , anche degli aquilani purtroppo!
E questo è un altro capitolo di cui prima o dopo si dovrà cominciare a parlare: quale città futura se non si è capaci di ascolto, di attenzione, o di chiarezza nei confronti dei più deboli o sfortunati?
email ... da [comitato 3e32] lettera a napolitano dalle tendopoli
vi giro la lettera scritta dalle persone che ancora vivono in tenda. e ecco sta a fà davvero friddu! ovviamente non portano manco un cazzo di container perchè "pare bruttu".
aiutateci a farla girare per favore. purtroppo in tv si dice solo del "miracolo epocale" e che "siamo in paradiso". le cose per le 2000 persone ancora
in tenda e le 30.000 in albergo fuori l'aquila sono un pò diverse.
grazie
ciao
mat
Caro Presidente Napolitano,
nella Sua recente visita nella nostra Terra sottolineò la fiducia riposta nelle istituzioni dalla nostra popolazione.
E si, di fiducia ne abbiamo avuta tanta, nelle amministrazioni centrali e locali.
Abbiamo vissuto mesi nelle tende per non abbandonare la nostra Terra perchè ognuno di noi aveva ed ha i suoi buoni motivi per restare.
Abbiamo per questo sopportato mesi di vita nelle tende, invece che in moduli provvisori come si era sempre fatto per gli altri terremoti, avendo fiducia nella promessa "a settembre un tetto per tutti".
Settembre è passato da un pezzo, siamo entrati nell'ottavo (!) mese di tenda, le promesse non sono state mantenute e la temperatura, come la fiducia, inevitabilmente scende sotto-zero.
Ci viene proposto di trasferirci in alberghi lontani dalla nostra città. Chi non è stato evidentemente capace di gestire l'emergenza, ora vorrebbe che dopo otto mesi abbandonassimo il nostro territorio. Se non una casa, chiediamo quanto meno una soluzione per restare qui e non morire di freddo. Lo chiediamo da maggio. Ci viene risposto che i tempi non permettono soluzioni tempestive.
Dopo otto mesi! Dopo aver constatato che le Istituzioni, quando vogliono, possono procedere con la massima urgenza e rapidità: in occasione del G8 vennero di fatto costruite strade e aeroporto in men che non si dica. Le situazioni di emergenze vanno affrontante con sforzi eccezionali.
Sono, caro Presidente, in una situazione di emergenza centinaia di persone, molte delle quali anziane, costrette a dormire in tenda a zero gradi? E' una situazione tollerabile in un Paese civile a otto mesi dal sisma?
Al nostro rifiuto di "farci deportare" la Protezione Civile sta rispondendo con ricatti pratici e pressioni psicologiche: minaccia di staccare la corrente elettrica, toglie i servizi di assistenza essenziali, abbassa paurosamente la qualità del cibo, praticamente immangiabile. Le visite delle forze dell'ordine si fanno sempre più frequenti. Tenta insomma di renderci la vita ancora più impossibile, come se questa fosse vita ...
Quale fiducia dobbiamo riporre in queste Istituzioni? In chi ci ha per mesi ingannato ed ora ci minaccia? Perchè dei cittadini che chiedono il minimo per la sopravvivenza debbono essere percepiti dalle Istituzioni come un problema da eliminare?
Ma, come si dice, la speranza è l'ultima a morire. Per questo ci rivolgiamo a Lei, la più alta Istituzione, perchè si diano risposte al nostro problema. La soluzione è semplice, a portata di mano e, soprattutto, immediata: moduli removibili, container, qualsiasi cosa ci faccia uscire dalle tende e rimanare nella nostra Terra. E' chiedere troppo alle Istituzioni l'installazione in pochi giorni di qualche decina di soluzioni abitative temporanee?
E' la nostra ultima speranza, il nostro ultimo tentativo. Se anche questo risulterà vano, la inviteremo nelle tende dove le riconsegneremo le nostre schede elettorali. In una democrazia che nega i bisogni fondamentali che senso ha andare a votare?
i cittadini residenti nelle tendopoli
martedì 10 novembre 2009
lunedì 9 novembre 2009
ZONA ROSSA - Aquila sette mesi dopo il sisma
Ma - sette mesi dopo - c'è un tema che è uscito completamente del racconto del dopo-terremoto. Si chiama L'Aquila
domenica 8 novembre 2009
L'altra Rassegna Stampa: attualità dai blog
Ricostruzione: la “Governance” di Chiodi
Shhhh! Che NON si sappia… (una testimonianza)
Cani, gatti e vigili del fuoco
Di Orio: “Siamo soddisfatti, ma ora si mantengano gli impegni!”
A sette mesi dal sisma
Via XX Settembre, ricostruire tutto come e dove era?
L'Aquila si poteva salvare
L'Aquila oggi
L'emergenza lunga : Vietato fare fotografie
Ricostruzione con i Comitati
IL FUTURO DELL'ABRUZZO: regione verde d'Europa o deriva cemento-petrolifera?
venerdì 6 novembre 2009
L'informazione al tempo di INTERNET
Qualcuno in verità ha provato ad esercitare la sua professione. Ma è andata a finire male. Si legge infatti in una nota diramata a fine giornata dall'Associazione stampa parlamentare: ''protestiamo 'con forza contro l'inaccettabile comportamento tenuto oggi in Abruzzo dallo staff del presidente del Consiglio e, in particolare, dal responsabile della sua immagine.
Tutto ripreso da decine e decine di mute telecamere, grazie alle quali i cittadini telespettatori sono stati come sempre informati in modo obiettivo, indipendente ed esaudiente di ciò che accade a L'Aquila.
giovedì 5 novembre 2009
Il TERREMOTO al tempo di INTERNET
Secondo l'intervista rilasciata in data 4 novembre 2009 al Centro dal prefetto Gabrielli, le cause dei ritardi nella rimozione delle macerie a L'Aquila sarebbero da individuare nella Legislazione Comunitaria ed in Internet.
Parafrasando Marquez "L'amore ai tempi del colera" dico che questo è il terremoto ai tempi di Internet e della Legislazione Comunitaria. Legislazione Comunitaria che non tiene in alcun conto della eccezionale dimensione dell'evento e Internet perchè tutti sono ingegneri strutturisti, simologi e tutti discettano di tutto.
Come dire che con una normativa meno stringente e senza dover troppo rendere conto alla pubblica opinione non vi sarebbe alcun problema.
Le macerie sono cose concrete, gli strumenti per spostarle pure, se le norme non sono adeguate in sei mesi si può anche ottenere una risposta dalla Comunità Europea: in questo terremoto sono state fatte così tante deroghe... ma forse la cosa più problematica, e anche realistica, è che "questo è il terremoto al tempo di Internet".
Con Internet, è vero, tutti parlano di tutto ma nessuno è autorizzato ad interferire con il suo lavoro, se fatto nel rispetto delle norme, possono esservi pareri diversi ma chi deve prendere le decisioni non necessariamente deve tener conto delle chiacchiere se il suo operato è cristallino o almeno trasparente, chi deve decidere decide, altri possono criticare...
Più che un problema di ruoli o giocatori è però il contesto che conta: la trasparenza, il dover rendere conto anche quando si fa obiettivamente il proprio dovere; fino a qualche tempo fa esisteva un concetto di autorità che derivava dal potere istituzionale, cattedratico, televisivo, politico; questi soggetti sembrava esprimessero sempre l'oggettività, non potevano sbagliare: bastava l'assenso dei superiori a coprire eventuali errori dell' obiettivamente bravo funzionario, e l'autorità non sbagliava mai. Poi è arrivato Internet, e quindi la sostituzione del concetto di obiettività con quello di trasparenza.
Per dirla con David Weinberger :«La trasparenza è la nuova obiettività; nell’odierna ecologia della conoscenza va rimpiazzando parte del vecchio ruolo svolto dall’obiettività». La trasparenza prospera e si moltiplica in un medium (Internet) fatto di correlazioni continue, laddove invece nel cartaceo o in radio-Tv era l’oggettività pre-confezionata a farla da padrone: noi vogliamo, necessitiamo, possiamo avere e pretendiamo trasparenza».
Ha ragione il Prefetto, prima era più semplice, accontentare il Capo è sempre possibile, non scontentare tutti è ora molto più difficile, perchè tutti vogliono sapere e in qualche modo partecipare!
Dovrebbe essere l'orgoglio di una democrazia! Invece questa partecipazione viene avvertita come un ostacolo.
Ma non c'è alternativa: solo la trasparenza di tutto quanto è pubblico può dare un ruolo attivo al cittadino e costringere l'autorità a mostrare la scacchiera e far vedere che il suo lavoro è fatica e non gioco di prestigio.
mercoledì 4 novembre 2009
Cominciamo a parlane di ricostruzione a L'Aquila
by Panta Rei & Transition Town
Il terremoto e il più o meno condivisibile piano C.A.S.E., hanno profondamente alterato non solo l'impianto urbanistico della città, ma anche quello sociale ed economico.
L'impossibilità, anche se temporanea, di riappropriarsi del centro storico e la conseguente necessità di dislocare abitanti, servizi pubblici e attività economiche, modifica completamente le precedenti modalità di vita e di organizzazione urbana: cambiano in particolare i centri di attrazione,vengono a mancare i luoghi di incontro, si modificano gli assi su cui si svolge gran parte della mobilità.
In conclusione si è verificato uno stravolgimento dei modi di vita e tutto ciò comporta e comporterà un movimento complessivo per raggiungere un nuovo equilibrio. Tali spinte dei singoli e dei gruppi derivanti dalle più diverse esigenze si andranno a inserire in un contesto destrutturato e con ogni probabilità, senza un'opportuna programmazione, porteranno a un peggioramento della qualità della vita
Grazie al desiderio di continuare a vivere la città dei singoli si arriverà a un nuovo equilibrio, ma se non si riuscirà ad operare una sintesi di quelle che oggi sono le necessità economiche, strutturali e sociali, si rischia di ottenere alla fine del processo una vita cittadina più problematica di quella perduta.
Ciò va evitato in ogni modo e tutti, insieme, dobbiamo riuscire a definire un progetto complessivo entro cui muoversi nelle varie fasi che accompagnano e accompagneranno la nostra via post terremoto.
Per progettare è necessario porsi delle domande: quale modello vorremmo realizzare, quali elementi in particolare si ritengono importanti per migliorare non solo l'economia, ma anche la qualità della vita dei cittadini.
Definire la qualità della vita è già impresa ardua.
Come primo fondamentale approccio, esplicitati i vari aspetti che compongono il mosaico di una vita di qualità, fatte le necessarie scelte nei vari campi del vivere comune, si dovrà operare definendo un percorso condiviso.
Solo dopo aver compreso quali sono i nostri obiettivi comuni potremo sviluppare i necessari progetti applicativi nei singoli campi.
Lavorare, abitare, imparare, conoscere, avere relazioni, muoversi sul territorio diffondere arti e cultura.
Come si potranno sviluppare queste attività nella città di oggi e domani?
Troviamoci, parliamo insieme di quali valori sono importanti per noi, cosa ci manca di più, cosa vorremmo di essenziale, cosa vogliamo portare con noi nella nuova città, etc..ciò che si vuole proporre è una metodologia di approccio per trovare soluzioni condivise.
sabato 31 ottobre 2009
Un percorso fatto di condivisione... e molto c’è ancora da fare, è solo l’inizio.
31 ottobre 2009 INAUGURAZIONE delle CASEMATTE : ed è bene sia festa!
I vecchi dicevano: chi fa da se fa per tre!
In uno dei primi incontri al 3e32, a un giovane proveniente dall'Irpinia che sosteneva che dallo Stato avremmo avuto solo problemi, risposi che forse stavolta si poteva sperare in qualcosa di diverso, ma a giudicare dalle polemiche in atto, ero io che sottovalutavo l'inevitabile banalità del male.
Che si ripropone anche sotto le migliori intenzioni: "fabbricando case ci si sente più veloci e più leggeri,
ti guadagni l’aldilà e puoi morire in odore di santità" recitava anni fa una canzone di Rino Gaetano, ora che abbiamo "gli occhi già impastati di cemento e traffico" ci rendiamo conto che ciò non serve a dare "serenità", come pure va ancora sostenendo Bertolaso nelle interviste, che si arriva anche a vedere nella Protezione Civile un "nemico". Non ho mai pensato che lo Stato sia nemico, ma sta di fatto che pone in essere strategie di spesa, e di comportamento, che, insieme alle cose buone, messe in bella evidenza, producono tanta sofferenza inutile, sottaciuta e poi negata. Ma la difesa ad oltranza di errori evidenti non aiuta, l'autoritarismo , poi , peggiora il tutto.
Per ricostruire noi non abbiamo bisogno di conflittualità, ma di condivisione e partecipazione, e ben venga chi riesce a rendersene conto.
Per questo siamo contenti della festa di oggi
... Il lavoro che ha permesso l’apertura delle CASEMATTE è stata un’occasione incredibile per sperimentare le proprie capacità, confrontarsi con gli altri, imparare nuove pratiche oltre la forte separazione del lavoro e dei saperi che normalmente vige nella società.L’intero comprensorio di Collemaggio è un luogo che naturalmente dovrebbe essere destinato ai luoghi di aggregazione e partecipazione della cittadinanza. E’ quello che la Legge Obiettivo del ‘90 prevede tramite la rivalutazione sociale e strutturale degli stabili dell’ex Ospedale Psichiatrico, praticando modalità inclusive con gli utenti del servizio di igiene mentale. Noi vogliamo che questa legge si applichi. ...
Quello che serve a L'Aquila, oggi, sono proprio luoghi di aggregazione, magari messi meglio, di cui si possa far carico l'intera collettività o anche la Protezione Civile, se ci tiene a perseguire una utilità certa, oltre alla gloria, sempre incerta!
... Chiunque partecipando può contribuire al suo sviluppo. Questo non è insomma un esercizio commerciale ma un laboratorio di ricostruzione anche sociale. E molto c’è ancora da fare, è solo l’inizio. E’ senza padroni che si ricostruisce una città...
Speriamo bene !
venerdì 30 ottobre 2009
lunedì 19 ottobre 2009
CIFRE dopo 6 mesi: seimila sfollati sotto le tende
OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA
Questa è l'intestazione di un comunicato dei comitati aquilani,che a sei mesi dal terremoto del 6 aprile si appella al popolo italiano per chiedere aiuto: roulotte, camper o container, stufe
testualmente .... "Oggi (18 ottobre 2009 , a sei mesi dal sisma) invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.
E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli." .....
Riportiamo di seguito il comunicato: la situazione non è per niente tranquilla, nè semplice è rendersene conto anche guardando di persona: sono tanti campi, tante situazioni ; qualche numero, per chi avesse voglia o legittima necessità di capire meglio, in un post dal titolo eloquente CIFRE http://miskappa.blogspot.com/2009/10/cifre.html
Difficile trovare qualche accenno nel sito della Protezione CivileQui va sempre tutto maledettamente bene...
Tremenda l'ipocrisia delle nostre istituzioni: hanno bisogno solo di scene belle, sul freddo e sulle disgrazie altrui meglio chiudere un occhio. No comment è adesso la loro regola : per gli aquilani è la legge del Menga!
Se almeno ci fosse servito a capire che dobbiamo fare da soli, chiamare i nostri rappresentanti e pretendere di risolvere le cose a livello locale senza aspettarci nulla dal governo o dallo sfarzesco G8 2009.
Tutto il movimento di quei giorni è servito solo a farci perdere altro tempo: sarebbe il caso di far presente anche ai grandi della terra e non solo in Italia qual'è la reale nostra situazione oggi, sarebbe il caso di evidenziarlo agli attori e alle attrici di quella farsa, e non certo per colpevolizzarli.
In fondo è abbastanza normale che "Passata la festa, gabbato lo Santo", meno normale dovrebbe essere per Berlusconi & co sfruttare impunemente la buona fede e la sofferenza degli altri.
OTTOBRE 2009: ALL’AQUILA E’ EMERGENZA UMANITARIA
Facciamo appello a tutti coloro che in Italia hanno dimostrato sensibilità a quanto qui è successo e continua ad accadere.
A chi ha mantenuta alta l’attenzione sul dramma che ha colpito il nostro territorio e sulla gestione del post sisma.
Oggi, il 18 di ottobre, all’Aquila fa freddo. Siamo nella fase più drammatica, la notte già si sfiorano i -5°C ed andiamo incontro all’inverno, un inverno che sappiamo essere spietato.
Le soluzioni abitative, promesse per l’inizio dell’autunno, non ci sono. Circa 6000 persone sono ancora nelle tende.
Meno di 2000 persone sono finora entrate negli alloggi del piano C.A.S.E o nei M.A.P.
La maggior parte degli aquilani sono sfollati altrove in attesa da mesi di rientrare. Ora, con lo smantellamento delle tendopoli altre migliaia di persone sono state allontanate dalla città e mandate spesso in posti lontani e difficilmente raggiungibili.
Noi, definiti “irriducibili”, siamo in realtà persone che (come tutti gli altri) lavorano in città, i nostri figli frequentano le scuole all’Aquila, molti non sono muniti di un mezzo di trasporto, altri possiedono terreni od animali a cui provvedere. Siamo persone che qui vogliono restare anche per partecipare alla ricostruzione della nostra città.
Da oltre sei mesi viviamo in tenda, sopportando grandi sacrifici, ma con questo freddo rischiamo di non poter più sopravvivere.
Se non accettiamo le destinazioni a cui siamo stati condannati (che sempre più spesso sono lontanissime) minacciano di toglierci acqua, luce, servizi.
Oggi, più di ieri, abbiamo bisogno della vostra solidarietà.
Gli enti locali e la Protezione Civile ci hanno abbandonati. Secondo le ultime notizie che ci giungono i moduli abitativi removibili che stiamo richiedendo a gran voce da maggio, forse (ma forse) arriveranno tra 45 giorni.
Oggi invece abbiamo bisogno di roulotte, camper o container abitabili e stufe per poter assicurare una minima sopravvivenza. Visto che le nostre richieste alla Protezione Civile e al Comune non sono prese in minima considerazione chiediamo a tutti i cittadini italiani un ulteriore sforzo di solidarietà.
E abbiamo anche bisogno di non sentirci soli.
Per questo vi chiediamo di organizzare dei presidi nelle piazze delle città italiane per SABATO 24 OTTOBRE portando nel cuore delle vostre città delle tende per esprimere concretamente solidarietà a noi 6000 persone che viviamo ancora nelle tende ad oltre sei mesi dal sisma.
Un altra emergenza è cominciata oggi. Non dettata da catastrofi naturali ma dalla stessa gestione del post sisma, da chi questa gestione l’ha portata avanti sulla testa e sulla pelle delle popolazioni colpite.
Alcuni abitanti delle tendopoli sotto zero
Per donazioni e contatti:
emergenzaottobre2009@gmail.com
3391932618
3470343505
giovedì 15 ottobre 2009
il re è nudo : ma in tenda sono rimasti gli sfollati
cedere, difendersi, contrattacco, irriducibili, strumentalizzazione..
Questo signore si sente in guerra: la guerra di chi deve obbedire alle promesse avventate del suo capo. Farebbe molto meglio ad ammettere quello che è evidente a tutti: si è trattato di una berlusconata, gli italiani e gli aquilani l'hanno capito da tempo, lui insiste nella obbedienza cieca anche nel metodo... stavolta sulle spalle degli aquilani...che sono però "persone" , non "irriducibili" (non c'è nessuno da ridurre, nessuno si sente in guerra..), persone cui è stato pubblicamente promessa una soluzione a L'Aquila entro settembre, che hanno creduto, come Bertolaso per altro, al CAPO e purtroppo hanno condizionato a quella promessa altre loro scelte, persone che hanno figli a scuola a L'Aquila, lavoro a L'Aquila, genitori anziani a L'Aquila, e che adesso sarebbero "colpevoli" di non sottostare alle volubilità e all'incoerenza ( di chi paragona,in inverno, la distanza tra Roma-Fiumicino a CasteldiSangro -L'Aquila, un diritto forse di chi comanda e lavora 24h24) e quindi da "ridurre" all'obbedienza?
Da ridurre prima ad "avversari" e poi a nemici, magari nemici del BENE, rappresentato da chi parla in questo modo.
E' un metodo che abbiamo già pesantemente subito in molte altre forme,anche questa rozzezza dell'Istituzione Protezione Civile può aver causato l'azzittimento di tanti aquilani... signori si nasce!
Anche per Cortez era inimmaginabile che, con gli Aztechi e i Maja, si trovavano al cospetto di una civiltà più avanzata, più tollerante,ove non c'era più bisogno della guerra. C'è poco da dire contro l'arroganza di chi si sente dalla parte del BENE: nella regione Maja si verificò uno degli spopolamenti più repentini della storia dell'Umanità, ma è naturalmente tutt'altra storia.
Tranquillo, Generale, nessuno vuole fare la guerra, in tanti hanno da tempo capito che non ha senso neppure parlare con i dominatori burocrati incoerenti... e non so se è un bene!
ha dda passà a nuttata!
martedì 13 ottobre 2009
Una lettera di protesta, solo una lettera...
una innocua e scontata richiesta di ammissione di responsabilità su cui non c'è troppo da sperare...
Ma poi che importanza ha: è chiaro che le responsabilità ed eventualmente i meriti sono di chi ha operato e "non operato".
Non c'è da giubilare, come fa la televisione, nè da ringraziare alcuno solo perchè ha eventualmente fatto il proprio dovere.
Giusta e sacrosanta la protesta se le cose non vanno come devono andare... e meno male che c'è sempre chi da una mano..
Questa città va lentamente prendendo coscienza dei problemi vecchi e nuovi oltre a sisma e doposisma, ma è soprattutto di quelli che sono alla immediata portata della popolazione che dovremo occuparci
senza pretendere di cambiare il mondo: è stata offerta la partecipazione, non hanno voluto capire e non certo per fini nobili!
Se le autorità locali non sono in grado di dare risposta è molto meglio che facciano, ora almeno, quello che avrebbero dovuto fare
sei mesi fa: dimettersi.
questo il testo della lettera
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lunedì 5 ottobre 2009
Manifestazione libertà di stampa:
300mila a Piazza del Popolo
Si scambia per libertà di informazione il ciarpame che i giornalisti attuali ci somministrano secondo direttive di potere... ma che parlamentari pagati dal sistema democratico possano arrivare ad essere contro una manifestazione per la libertà di stampa fa senso davvero... MEGLIO LA MANIFESTAZIONE
Che cosa vuol dire libertà di stampa
Quello che è accaduto a Messina è il frutto, non della natura, ma del cemento. Se si permette a chi scrive di farlo secondo coscienza e senza pressioni, tragedie come questa potrebbero essere evitate.
Roberto Saviano
La trasparenza è la nuova obiettività; nell’odierna ecologia della conoscenza va rimpiazzando parte del vecchio ruolo svolto dall’obiettività David Weinberger
domenica 4 ottobre 2009
Il 6 ottobre assemblea : Prevenzione e convivenza con la sismicità del territorio
L Aquila, 3 ott - Il 6 ottobre. alle ore 16.30, presso l'aula magna dell'ITIS (Collesapone) avrà luogo l' importante assemblea "Prevenzione e Conviveza con la sismicità del territorio"
Acquisire consapevolezza è la prima cosa da fare
Poiché viviamo in una zona sismica, e qui abbiamo deciso di rimanere con le nostre famiglie, l’obiettivo è acquisire gli strumenti di conoscenza per salvarsi la vita, strumenti che la popolazione non aveva prima del 6 aprile e non ha oggi.
L'amico Eaco Cogliani, dall'aprile 2009, ha messo a nostra disposizione il suo libro : "Terremoti:manuale per la popolazione"
Possiamo utilizzarlo gratuitamente per pubblicare su siti, blog o altro
E' un work in progress, da riprodurre gratuitamente e liberamente, adattandolo alle nostre attuali esigenze.
Se qualche studente vuole collaborare ad un progetto per creare una comunicazione utile all'accrescimento della consapevolezza è il benvenuto, può contattarmi al 3286779490 - Ezio
giovedì 1 ottobre 2009
L'AQUILA - Piazza d'ARMI : gioiello della TV
dal CORRIERE DELLA SERA...
L’Abruzzo tra case e diaspora
Il campo di nessuno sono una dozzina di tende che si fanno compagnia, strette l’una all’altra, in un piazzale che è diventato una discarica, tra brande e cartoni, materassi e barattoli. Tende dove abitano ancora la famiglia indigente, la signora disabile, il tossicodipendente, i paria del terremoto.
Il campo di nessuno è quel che resta della tendopoli di piazza d’Armi – il simbolo dell’emergenza: più di 2500 sfollati presenti, per mesi l’antenna di ogni malessere e di ogni collegamento tivù –, smantellata in gran fretta un mese fa, con foglio di via per i residenti, spediti altrove. Verso camere d’albergo e provvisori appartamenti,
venerdì 18 settembre 2009
Riapre la scuola a L'Aquila?
Le PROMESSE di B&B
COMUNICANO
Il disaccordo per tale riapertura affrettata e non rispettosa della necessaria organizzazione degli spazi e dell’attività didattica di almeno tre giorni, in vista di una serena accoglienza dei bambini.
Comunicano,inoltre, l’impossibilità temporale dello svolgimento dell’incontro con gli esperti di Psicologia ritenuto necessario prima dell’apertura e richiesto dalla stessa Protezione Civile.
Come cittadini di L’Aquila dichiarano la non condivisione di procedure non atte a tutelare il singolo e la comunità ma a FAVORIRE per lo più il RISPETTO DI SCADENZE promesse, senza garantire modalità adeguate.
venerdì 11 settembre 2009
Il pupazzo del Lupo cattivo
"Prima di partire per tante mete diverse - racconta Cristina - ci siamo fatti le foto di gruppo. E adesso ci stiamo cercando al telefono. Abbiamo già voglia di rivederci, dopo tanti mesi passati assieme. Sono nate amicizie che non credo finiranno mai. Qui nel nostro hotel c'è anche l'anziano che viveva assieme all'altro anziano cieco nella tenda a fianco della nostra. Dove sia finito il nostro amico non vedente non lo sappiamo. Forse è ad Avezzano, in una casa protetta. Al momento della chiusura ci hanno messo addosso una fretta terribile. Perché non ci hanno detto prima che volevano chiudere nei primi giorni di settembre e non alla fine del mese? Nella fretta della partenza, non so nemmeno dove sia finito il pupazzo del Lupo cattivo, quello che - lo dicevo alle mie bambine - tiene lontani anche i terremoti. Vorrei ritrovarlo. Lo voglio portare anche nell'hotel e, quando sarà possibile, appenderlo a casa mia".
giovedì 10 settembre 2009
Un Manifesto per INTERNET
1. "Internet è diverso" - Il nuovo mezzo di comunicazione è molto differente rispetto agli altri media. Chi vuol lavorare nel campo dell'informazione deve adattare i propri metodi di lavoro alla realtà tecnologica di oggi invece di ignorare e contestare il mondo multimediale. Bisogna produrre prodotti giornalistici nuovi e migliori.
2. "Internet è un impero mediatico tascabile" - Grazie a internet è possibile fare dell'ottimo giornalismo anche senza immensi investimenti. Il web riorganizza le strutture esistenti dei media abbattendendo gli antichi confini che esistevano tra giornali, televisione, radio etc.
3."Internet è la nostra società e la nostra società è internet" - Wikipedia, YouTube e i social network sono diventati una parte della vita quotidiana per la maggioranza delle persone nel mondo occidentale. I mezzi di comunicazione, se intendono sopravvivere alla rivoluzione tecnologica contemporanea, devono capire i legittimi interessi dei nuovi utenti e abbracciare le loro forme di comunicazione.
4. "La libertà di internet è inviolabile" - Il giornalismo del XXI secolo che comunica digitalmente deve adattarsi all' architettura aperta di Internet. Non è ammissibile che si limiti questa libertà in nome di interessi particolari commerciali o politici, spesso presentati come interessi generali. Bloccare parzialmente l'accesso a internet mette a repentaglio il libero flusso delle informazioni e il diritto fondamentale di informarsi.
5. "Internet è la vittoria dell'informazione" - Per la prima volta grazie a Internet l'utente può scegliere realmente come informarsi e attraverso i motori di ricerca attingere a un patrimonio d'informazione immenso.
6. "I cambiamenti apportati da Internet migliorano il giornalismo" - Grazie a internet il giornalismo può svolgere un'azione socio-educativa completamente nuova. Ciò significa presentare notizie in continuo cambiamento attraverso un processo inarrestabile. Chi vuol praticare il giornalismo deve essere stimolato da un nuovo idealismo e capire che le risorse offerte da internet sono un incredibile stimolo a migliorare.
7. "La rete richiede collegamenti" - La rete è fatta di collegamenti. Chi non li usa si autoesclude dal dibattito sociale e ciò vale anche per i sitiweb dei tradizionali mezzi di comunicazione.
8. "Linkare premia, citare abbellisce" - Chi fa giornalismo online deve offrire all'utente un prodotto sempre più completo. Linkare le fonti e citarle permette di conoscere direttamente e più ampiamente i temi di cui si dibatte.
9. "Internet è la nuova sede per il discorso politico" - Il giornalismo del XXI secolo deve fare in modo che il dibattito politico si trasferisca sempre di più sulla rete così il pubblico potrà partecipare direttamente ai discorsi politici e dire la sua.
10. "Oggi libertà di stampa significa libertà d'opinione" - I giornalisti non devono temere che la rete possa sminuire il loro compito di selezionare le notizie e informare. La vera dicotomia che invece internet realizza è quella tra il buon e cattivo giornalismo.
11. "Sempre di più: le informazioni non sono mai troppe" - Sin dall'antichità l'umanità ha capito che più informazioni si hanno più è grande la libertà. Internet è il mezzo che può più di tutti può allargare la nostra libertà.
12. "La tradizione non è un modello di business" - Come dimostra già la realtà odierna è possibile fare buon giornalismo su internet e guadagnare denaro. Non bisogna ignorare lo sviluppo tecnologico solo perché secondo alcuni distruggerà le aziende giornalistiche, ma bisogna avere il coraggio di investire e ampliare la piattaforma multimediale.
13. “Il diritto d'autore diventa un dovere civico su Internet” - La rete deve rispettare il diritto d'autore, ma anche il sistema del copyright deve adattarsi ai nuovi modelli di distribuzione e non chiudersi nei meccanismi di approvvigionamento del passato.
14. "Internet ha molte valute" - Il modo più tradizionale di finanziare i giornali online è attraverso la pubblicità. Altri modi per finanziare i prodotti giornalistici devono esseri testati.
15. “Cio' che rimane sulla rete resta sulla rete” - Il giornalismo del XXI secolo non è più qualcosa di transitorio. Grazie alla rete tutto rimane nella memoria degli archivi e dei motori di ricerca e ciò fa in modo che testi, suoni e immagini siano recuperabili e rappresentino fonti di storia contemporanea. Ciò stimola a sviluppare un livello qualitativo sempre migliore.
16. "La qualità resta la più importante delle qualità" - Le richieste degli utenti sono sempre maggiori. Perché un utente resti fedele ad un particolare giornale online, quest'ultimo deve garantire qualità e soddisfare le richieste del lettore senza rinunciare ai propri principi.
17. "Tutto per tutti" - Internet ha dimostrato che l'utente giornalistico del XXI secolo è esigente e nel caso di un dubbio su un articolo è pronto a studiare la fonte per essere maggiormente informato. I giornalisti del XXI secolo ha dimostrato che il lettore cerca non sono quelli che offrono solo risposte, ma quelli che sono disposti a comunicare e a indagare.
martedì 8 settembre 2009
Dove sono ora le scuole a L'Aquila?
Come raggiungere queste postazioni con mezzi pubblici?
Proviamo a costruirla, una mappa, poi a metterci dentro tutte le informazioni di interesse generale per alunni, insegnanti e genitori, proviamo a chiedere la collaborazione di qualche persona di buona volontà, tutti possono partecipare: questa è solo una bozza
domenica 30 agosto 2009
Un Terremoto anomalo
Così Giuliana Conforto in un articolo del 17 aprile 2009 con riferimento al sisma del 6-4-2009 a L'Aquila
mercoledì 19 agosto 2009
jè na furtùne ù jè na sventùre?
Ma quelle de murì sutt' a na scosse
jè morte cchiù 'nfelice de la morte:
na morte senza fiure e senza fosse!...
Ma ci sta vune chiù 'nfelice angùre
che forse nu chiamème furtunàte:
cullù ch'è scite salve da le mure,
cullù che nu chiamème lu scambàte!...
Jè salve!... Diche: ma, ca s' è salvàte
jè na furtùne ù jè na sventùre?
..sono versi sempre attuali, di Modesto Della Porta.
Di seguito si riporta l'intera poesia, dove si può notare che
il pessimismo può essere superato dalla collaborazione di tutti.
LU SCAMBATE
E n' atra vota, n' atra vot' angùre
sta terra nostra, piene d'allegrezze,
s' avuta rengundrà' nghe la svendùre
che je n' à sfrantumate n' atru pezze.
Ma che gna va, gna va che la nature
nen fa lu gire?... J’ ammìdie la bellezze
de stu terrene fatte pe le fiure?...
J’ammìdie forse sta spenzeratèzze?...
Ch' avèma fa!... Se tu sci j le date,
pecchè dapù j trette malamende?
Nen sindi ca sta gente ti jè grate
e nen fa àtre, tutte le mumènde,
che decandà sta terra recamàte,
che decandà stu mare tralucende?
«Ma ne nge sta da fà, quest' è ddistine!
je dice la natura pazzarelle
«lu brutte va' vvunite nghe lu belle
e nen nze trovee rose senza spine!
«St' anema vostra delicat' e ffine
ve l' aje date j, cor'e cervelle,
j v' aje fabbricate ssu ciardine,
j v' aje date tanda cose belle...
e j ve denghe guaje e dispiacire! ».
«Nu guaje, sci, ma non'accusci fforte,
ca pe suffrì ce sta tanda manire.
Ma quelle de murì sutt' a na scosse
jè morte cchiù 'nfelice de la morte:
na morte senza fiure e senza fosse!...
Ma ci sta vune chiù 'nfelice angùre
che forse nu chiamème furtunàte:
cullù ch'è scite salve da le mure,
cullù che nu chiamème lu scambàte!...
Jè salve!... Diche: ma, ca s' è salvàte
jè na furtùne ù jè na sventùre?
Me pare de sindì stu sfurtunàte
quande, vedenn' a 'tturne scure scure,
dice: « che ne jà fa cchiù de sta vite?
Nen tenghe cchiù nè case e nè famijje,
s' è murte quille che me vulè bbene!
« De lu paìse mè tutt' è finite!...
E’ scurte chi me dave nu cunzìje.
Che cce stengh' a ffa cchiù mezza ste pene?
Ma forse, lu paise piane piane
ce sta chi la refà pure cchiù bbelle!
Ma che mme n' ajà fa se nen è quelle
che le vedè vicine da lundàne?...
L' amicia mì, la spose, le cambàne,
lu fuculàre di la casarelle!
Nen tenghe cchiù nè padre nè fratèlle,
la mamma mè, la bbona guardiane
s' è morte, senza vasce e senza cruce!
S' è morte! Ma se quelle viv' angùre?
Se cchiàme e j nen sente che la vuce?
O terra 'ngrate! Terra scellerate!
Pìjte pur' a mme. Nu sule fiure
gna pù cambà, tramèzz' a la gelàte? ».
« Ma none none, aspitte nu mumènde, »
j' avema dire nu « Anema e core!
Nen ti cchiù ccàs' e e manghe nu parènde?
Sci perse mamme padre frat'e ssore?
« Curagge! Ce ne steme n' atre cende
che vu spartì nghe tte pan' e ddulore...
Sutt' a stu cele nostre tralucènde,
tutte canzùne, purtigall' e amore,
sème fratille prunde pe ffa bbene
a quille che nu guaje l' à vvilite!
Ca la svendùre jè gni na catène
che stregue ogne core e lo avvunisce,
e lu tagliàne sta sembr'avvunìte
quande se gode e quande se patisce! ».
Modesto Della Porta
mercoledì 5 agosto 2009
L'Aquila - Teatro AMITERNUM - I fatti di FONTAMARA
Michele Placido : "dopo tanti esempi di promesse svanite da parte dei politici, voglio che il teatro sia occasione di riflessione nei luoghi attraversati da una tragedia attuale che rischia di rivelarsi un'ennesima opportunità di lucro per i potenti e di inganno per le vittime"
Esprimere gratitudine, da L'Aquila, al gruppo che si è prodotto ieri sera ad Amiternum è il minimo che ciascun spettatore sente il bisogno di fare dopo aver assistito a momenti di coinvolgimento totale sia per la inappuntabile contestualizzazione di Silone che per il livello artistico del gruppo: complimenti!
Gradevole anche il trio musicale!
Unica nota stonata: il freddo che a mezzanotte ha cominciato a farsi sentire quasi a ricordarci l'attualità delle tendopoli e le paure per il futuro.
Ci piacerebbe che lo spettacolo, che si ripeterà a Gioia de' Marsi il 6 Agosto, e dopo in altre piazze, fosse occasione di riflessione anche per tutto il personale della Protezione Civile operante attualmente in Abruzzo per aumentare la conoscenza del contesto operativo e capire meglio le ragioni degli aquilani!
domenica 12 luglio 2009
Convergenze Modelli Urbani Sostenibili del 4 luglio
Sarebbe ora di cominciare a lavorare in termini inclusivi, di convergenza di tutte le forze presenti e disponibili, d'altronde questo è anche il messaggio che ci arriva anche dal G8 che diventa G24. Qualcosa sta cambiando!
Cominciamo a metterlo in pratica tra noi e nel rapporto con i vari poteri,con risolutezza, chiarezza e inclusione: potremmo accorgerci che possiamo farcela davvero.